Prostituzione minorile, ai domiciliari il prete di Caltavuturo accusato

Il sacerdote avrebbe chiesto, da aprile a luglio di quest’anno, a quattro ragazzini di spogliarsi in video chiamata in cambio di ricariche del telefono e versamenti su Poste- pay. Ai domiciliari anche la madre di uno dei ragazzi, secondo l’accusa a conoscenza delle richieste di don Vincenzo Esposito.

prete

Il gip del tribunale di Palermo, Fabio Pilato, ha accolto la richiesta di sostituzione della misura cautelare per don Vincenzo Esposito, prete di Caltavuturo accusato di prostituzione minorile. Il sacerdote, arrestato ad agosto, andrà dunque ai domiciliari con braccialetto elettronico in una struttura della Curia di Perugia. Era infatti parroco in Umbria. Ad avanzare la richiesta il legale della difesa, Renato Vazzana.

Prostituzione minorile

Secondo i carabinieri di Termini Imerese, il prete 63enne originario del comune palermitano avrebbe chiesto a quattro ragazzini, da aprile a luglio di quest’anno, di spogliarsi e toccarsi davanti al cellulare in cambio di ricariche del telefono e versamenti su Poste- pay.

Secondo l’accusa, il sacerdote avrebbe preso il denaro dalle offerte raccolte durante le messe domenicali. Un giro torbido, scoperto grazie alle intercettazioni dai carabinieri della compagnia di Termini e dalla Procura di Palermo. Indagati, dopo tre mesi di indagini, il prete e la madre di uno dei ragazzini

La donna di 51 anni, posta ai domiciliari, avrebbe infatti indotto alla prostituzione il figlio e un suo amico. Gli inquirenti affermano che fosse a conoscenza delle richieste del prete al ragazzo, ma, anziché denunciare l’abuso, lo incoraggiava. Avrebbe così incassato parte del denaro sborsato dal sacerdote.

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