Putin non ha parlato di vittoria o escalation, ed ha ammesso le perdite
In occasione della “parata della Vittoria”, il discorso di Putin ha sortpreso gli analisti. È stato un po’ sottotono e fa sperare in una pace più vicina
In occasione della parata della Vittoria organizzata dai russi ieri 9 maggio a Mosca, c’era chi si aspettava da Vladimir Putin un discorso con toni aggressivi, e chi temeva, addirittura, la dichiarazione di una guerra totale. Oppure nuove minacce sul fronte nucleare. E invece nulla di tutto questo. Le parole dello “zar” hanno sorpreso gli analisti e gli osservatori del conflitto in Ucraina. Perché c’è stata nessuna enfasi, nessuna mobilitazione generale, nessuna dichiarazione di guerra. Il conflitto in Ucraina è diventata una “lotta in difesa della patria nel Donbass”. Ha sorpreso parecchio anche l’ammissione da parte grande numero di soldati e ufficiali russi morti in guerra: “Un dolore per tutti noi e una perdita irreparabile per parenti e amici…”. Ed ha chiesto un minuto di silenzio per commemorarli.
PUTIN: ATTACCHI SCONTATI PER GLI USA A ZELENSKY
Non è mancato, ma era scontato, l’attacco agli Stati Uniti, che però a molti è sembrato come un appello all’Europa a non farsi trascinare nel conflitto: “Gli Stati Uniti d’America, soprattutto dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica, hanno curato solo i loro interessi, umiliando così non solo tutto il mondo ma anche i propri Paesi satelliti che sono costretti a far finta di nulla e a inghiottire tutto questo docilmente”. E c’è stato anche un ovvio attacco a Zelensky. Infine, nessuna “Z” disegnata dagli aerei nel cielo come previsto, “per le avverse condizioni atmosferiche”. Ma c’era il sole.
UN DISCORSO DAI TONI UN PO’ DIMESSI
In definitiva, è apparso un discorso dai toni dimessi, cha ha dimostrato che Putin potrebbe avere qualche difficoltà all’interno del suo stesso regime, oltre che sul campo di battaglia. Questa sensazione l’avrà percepita anche il presidente francese Emmanuel Macron che alla chiusura della Conferenza sul futuro dell’Europa ha detto: «Non siamo in guerra contro la Russia, lavoriamo per la preservazione dell’integrità dell’Ucraina, per la pace nel nostro continente. E la pace si costruisce con i rappresentanti di Mosca e Kiev seduti allo stesso tavolo, “senza l’esclusione reciproca e nemmeno con l’umiliazione”».