La famiglia del virus responsabile della pandemia di Covid si allarga. Dopo la comparsa della sotto-variante Xe, ecco che già la Xj le ruba la scena. In Italia è stata ottenuta la prima sequenza dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Comunque è bene precisare che né l’una né l’altra sono nuove varianti del virus SarsCoV2. Sono il risultato della ricombinazione delle due sotto-varianti più diffuse della Omicron: BA.1 e BA.2. Il ricombinante Xj isolato in Calabria è nato in modo analogo, e l’Italia è al momento il terzo Paese al mondo a segnalarne la presenza, dopo Finlandia e Thailandia.
Intanto è arrivato il via libera da ministero, Istituto superiore di sanità (Iss) e Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla quarta dose, che è anche il secondo booster. È prevista per le persone che abbiano compiuto o superato gli 80 anni, per gli ospiti delle Rsa e per coloro i quali siano inseriti nelle categorie a rischio e abbiano una età compresa tra 60 e 79 anni.
Al momento precisa la nuova circolare ministeriale, l’indicazione sulla quarta dose non si applica ai soggetti che hanno contratto l’infezione da SarsCoV2 successivamente alla somministrazione della prima dose di richiamo, ovvero della terza dose. Sarà somministrata con vaccino a mRNA, purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla prima dose di richiamo. Il ministero ricorda inoltre «l’assoluta importanza» della quarta dose per tutti i soggetti con compromissione della risposta immunitaria. Completare le vaccinazioni, dunque, nella consapevolezza che pur in miglioramento l’epidemia ancora persiste, come avverte il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza.