La rabbia della famiglia di Candida e Leon: “Chi ha sbagliato deve pagare”

In esclusiva con la redazione di Palermo Live, parla lo zio di Candida Giammona, la giovane mamma che ha perso la vita alla clinica Candela prima del parto

Domenico Alario

La famiglia di Candida Giammona chiede giustizia per la morte della ragazza, avvenuta nella notte tra sabato 30 e domenica 31 gennaio, per cause ancora da accertare. Una tragedia resa ancora più dura da digerire per via della morte del bambino (si sarebbe dovuto chiamare Leon), trasportato d’urgenza all’ospedale Civico. Il tutto è avvenuto qualche ora prima del trasferimento della madre al nosocomio del “Buccheri La Ferla”. Anche per lui purtroppo non c’è stato nulla da fare.

A parlare in esclusiva con Palermo Live è Domenico Alario, zio di Candida. Ed è proprio il fratello della madre Maria, a chiedere che venga fatta luce sulla vicenda, in particolare sull’atteggiamento mantenuto durante quelle ore concitate da medici ed infermieri della clinica Candela.

La famiglia, seguita dall’avvocato Giuseppe Incardona, attende l’esito dell’autopsia per potere procedere ulteriormente sul caso. Intanto sono state presentate delle denunce per accertare quanto accaduto.
Una tragedia che ha lasciato sgomenti parenti ed amici, ma soprattutto il marito di Candida Giammona. Lo zio racconta infatti che domani sarebbe dovuta arrivare la nuova cameretta per accogliere l’arrivo del piccolo Leon. L’uomo si è trincerato dietro un rigoroso silenzio, affiancato in queste ore difficili soltanto dalla sua bambina di due anni.