Importanti raccomandazioni dell’Oms sull’uso del vaccino Moderna

Indicazione del Sage per il vaccino Moderna riguardano anche le donne in gravidanza e quelle che allattano. Inoltre consiglia di rinviare la vaccinazione per chi si è contagiato negli ultimi sei mesi

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Il Gruppo strategico di esperti (Sage) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulle vaccinazioni ha dato delle indicazioni precise sul vaccino Moderna. Come riporta il Messaggero, Sage ha detto di non somministrare il vaccino Moderna contro Covid-19 alle donne in gravidanza. A meno che i benefici dell’immunizzazione non superino i potenziali rischi, come per le operatrici sanitarie, più esposte al virus. O per le future mamme con altre patologie che le mettono in particolare pericolo di forme gravi di Covid. Il vaccino va poi somministrato in due dosi a distanza di 28 giorni l’una dall’altra.

OMS: «NO ALLE DONNE IN GRAVIDANZA»

Il Sage ha riconosciuto la mancanza di dati sulla sicurezza del vaccino nelle donne che allattano ma, dato il meccanismo d’azione, ritiene improbabile che possa rappresentare un rischio. Gli esperti raccomandano, dunque, che il vaccino venga offerto a una donna che allatta ed è parte di un gruppo per cui la vaccinazione è raccomandata, come ad esempio gli operatori sanitari.

L’INTERVALLO TRA DUE DOSI

Inoltre il Sage afferma che l’intervallo fra le due dosi può essere allargato a 42 giorni, se ritenuto necessario per circostanze eccezionali legate al pesante carico di Covid in un Paese. Questo è il limite massimo dell’intervallo analizzato fra le due dosi nei dati preliminari del trial di fase 3. Ma avvertono gli esperti che le evidenze sono poche, perché la maggioranza dei volontari ha ricevuto la seconda dose dopo la prima a una minore. In ogni caso, il Sage raccomanda di non dimezzare la dose. E ancora, si evidenzia la necessità di somministrare il vaccino solo in contesti in cui eventuali reazioni anafilattiche possano essere trattate.

RITARDARE VACCINAZIONE A CHI HA AVUTO L’INFEZIONE

Il Gruppo Strategico consiglia di immunizzare anche chi si è già ammalato di Covid, sia in forma sintomatica che asintomatica. Ma vista la poca disponibilità dei vaccini, chi ha avuto l’infezione nei precedenti 6 mesi può ritardare la vaccinazione alla fine di questo periodo. E sempre per la scarsa disponibilità dei vaccini e la mancanza di dati sul fatto che il vaccino riduca il rischio di trasmissione, il Sage non raccomanda di vaccinare i viaggiatori, a meno che non rientrino tra i gruppi ad alto rischio identificati dall’Oms.