La Rai porta Mediaset in tribunale per i servizi di Pinuccio su “Striscia”

La reazione della Rai e del suo corrispondente da New York pee i servizi di Pinuccia in Striscia la notizia

La Rai starebbe preparando un’azione legale nei confronti di Mediaset dopo i numerosi servizi in cui “Striscia la notizia”, il tg satirico di Canale5, ha denunciato i presunti sperperi delle sedi di corrispondenza estere. Secondo Viale Mazzini, i contenuti divulgati dal programma di Antonio Ricci non corrispondono al vero. E. come scrive Adnkronos, starebbe predisponendo un’azione legale. Anche a seguito di una richiesta degli stessi corrispondenti, che avevano chiesto all’azienda di reagire alle affermazioni del tg satirico e di interrompere un silenzio giudicato “riprovevole”.

PINUCCIO – RAI SCOGLIO 24

Striscia la notizia, il programma televisivo condotto ultimamente da Ezio Gregio e Enzo Iacchetti, da un po’ di tempo sta mandando in onda una serie di servizi intitolati: “Rai Scoglio 24”. In essi Alessio Giannone, nella vesti dell’inviato “Pinuccio”, denuncia le “spese pazze” del servizio pubblico, puntato il dito, in particolare, su gli sprechi delle sedi giornalistiche estere. Cioè le sedi Rai di Pechino, Mosca e New York. È stato detto in particolare che le uscite per gli uffici americani, per esempio, si aggirerebbero intorno ai 4 milioni di euro l’anno.

IL CORRISPONDENTE DA NEW YORK

Di conseguenza nel mirino di Striscia è finito, tra gli altri, anche il corrispondente Rai da New York, Claudio Pagliara. Che, secondo Pinuccio, «prende 240mila euro l’anno più qualche benefit, qualche cosa, la casa, la diaria…».  Quindi non solo per la messa in onda di servizi in diretta da New York, ma di tenere nascoste una serie di spese cospicue riguardanti ristoranti e alloggi che la Tv di Stato pagherebbe ai giornalisti in trasferta. Il diretto interessato, Pagliara, in una sua replica su Twitter ha replicato a queste affermazioni. «La Rai ─ ha scritto il giornalista ─ non mi paga la casa a New York. Me la farò pagare da Pinuccio e Striscia la Notizia. Ho dato mandato al mio legale di querelarli per diffamazione. Cosa non vi dice la concorrenza? Che la sede Rai di New York lo scorso anno ha prodotto 4mila servizi». Aggiungendo in un altro Twitter: «Le note spese delle mie trasferte negli Stati Uniti gliele mostrerò volentieri in tribunale. Ora basta! Lavoro 18 ore al giorno. Solo in Italia una emittente privata si permette di gettare fango impunemente sulla concorrenza. Quando è la concorrenza a infangare, la cosa diventa grave. E io non sono abituato a fare spallucce».