Rapporti con mafia di Mazara: confiscati beni a imprenditore di Monreale
Tra i beni sequestrati società, terreni e anche un villaggio turistico
La Corte d’Appello di Palermo ha deciso di confiscare beni per un valore di 100 milioni di euro a un imprenditore di Monreale. Si tratta di Calcedonio Di Giovanni. Nel 2016 era arrivata la prima confisca dal Dipartimento investigativo di Trapani. L’accusa nei suoi confronti è di essere stato contiguo a Cosa Nostra, in particolare con Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro, e in contatto con Pino Mandalari, il commercialista di Totò Riina. Entrambi del mandamento mafioso di Castelvetrano.
Sequestrate alcune società con sedi a San Marino e Londra, conti bancari, appartamenti e un noto villaggio turistico a Campobello di Mazara: “Kartibubbo” . Qui Di Giovanni avrebbe ospitato diversi mafiosi latitanti. La confisca ha riguardato anche diversi terreni tra la provincia di Trapani e di Palermo.
Tra le accuse nei confronti dell’imprenditore anche quella di truffa patteggiata. Avrebbe incassato finanziamenti statali e comunitari per costruire centri turistici alberghieri nel trapanese. Progetti mai andati avanti con costi di realizzazione che sarebbero stati anche gonfiati di parecchio. Per Di Giovanni obbligo di soggiorno nel comune di residenza con sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni.