Un componente del razzo cinese “Lunga Marcia” è in fase di caduta incontrollata verso la Terra. Il fenomeno, già accaduto negli ultimi due anni, si ripeterà nel 2022. Secondo la Protezione Civile non è escluso che la traiettoria possa investire anche il centro-sud dell’Italia. In particolare frammenti del razzo potrebbero atterrare dal Lazio fino alla Sicilia.
Aerospace Corporation, che sta studiando da vicino l’evento, stima che la caduta del razzo dovrebbe avvenire intorno alle 20.30 di domani, 30 luglio, con un margine di errore di sei ore.
“Il 60-70% degli stadi centrali dei razzi lanciati nello spazio sono soggetti a rientro incontrollato, ma di solito si tratta di oggetti molto più piccoli”. Così ha spiegato all’ANSA Luciano Anselmo, ricercatore presso l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” del Cnr (Isti-Cnr) ed esperto in dinamica spaziale. “In questo caso invece si parla di circa 25 tonnellate – aggiunge Anselmo – è l’oggetto più massiccio che può rientrare senza controllo”.
“Normalmente questo stadio così grande non entra in orbita, ma ricade in mare in modo controllato subito dopo il lancio”, h proseguito Anselmo. “Questa tipologia di missione, invece, ha richiesto che anche lo stadio principale entrasse in orbita, ponendo quindi il problema di cui si sta discutendo, perché non c’è possibilità di riaccendere i motori per guidare la caduta del razzo. Ed è un problema che si ripresenterà, con il lancio del terzo modulo necessario per la costruzione della stazione spaziale cinese Tiangong”.
“È chiaro che la Cina non sta rispettando gli standard di responsabilità per quanto riguarda i loro detriti spaziali”, ha detto Bill Nelson, amministratore della Nasa. “È fondamentale che la Cina e tutte le nazioni che viaggiano nello spazio, come anche le entità commerciali, agiscano in modo responsabile e trasparente. Per garantire la sicurezza, la stabilità e la sostenibilità a lungo termine delle attività nello spazio”.