Da gennaio la Reset si fermerà. Il contratto col Comune di Palermo è scaduto e non è stato rinnovato; gli operai della partecipata pertanto saranno messi in ferie forzate. A restare in attività saranno solo quelli che si occupano della custodia dei cimiteri e gli addetti al canile.
Fino al rinnovo del contratto dunque tutte le attività di Reset in città saranno sospese. Nei cimiteri, gli addetti si limiteranno ai servizi di custodia per apertura e chiusura, ma non si procederà al seppellimento delle salme che hanno posti già assegnati ai Rotoli. Al canile il personale sarà ridotto al 30% per garantire giusto l’alimentazione dei cani.
“Dal primo gennaio la Reset non avrà più un contratto col comune di Palermo e da lunedì 3 gennaio tutti i 1.270 dipendenti saranno posti in ferie forzate, a parte un piccolo contingente di custodi nei cimiteri e di addetti al canile. Un disastro purtroppo ampiamente annunciato e che va assolutamente evitato. Chiediamo al sindaco Leoluca Orlando di firmare il rinnovo del contratto evitando che la città rimanga senza servizi, in primis nei cimiteri in cui si bloccheranno le tumulazioni”. Così dichiarano il segretario della Cisal Palermo Gianluca Colombino ed Ernesto Greco della Fiadel-Cisal.
“La Reset, a differenza delle altre partecipate, ha un contratto annuale che va rinnovato ogni 12 mesi – spiegano i sindacalisti – ma quello vigente scadrà venerdì prossimo e il Comune ha già detto di non poterlo rinnovare entro l’anno“.
“La conseguenza – aggiungono – è che i dipendenti saranno posti in ferie forzate, non saranno assicurati i turni di sabato 1 e domenica 2 gennaio; le uniche eccezioni saranno i custodi dei cimiteri e dei canili, oltre al personale addetto alla somministrazione degli alimenti agli animali. I lavoratori e la città non meritano questo trattamento“.
La situazione rischia di portare seri disservizi in città. “Considerato che la Reset svolge attività importantissime in tutta la città, dalla sanificazione delle scuole e degli uffici comunali, al diserbo ai cimiteri, si rischia una ulteriore paralisi in città”. Così dichiara in una nota Igor Gelarda, capogruppo Lega a Palermo.
“Per questa ragione -prosegue – ho condiviso con il consigliere Giaconia una richiesta di una convocazione urgente di una capigruppo, domani pomeriggio, alla presenza dell’assessore Marino e del Ragioniere Generale. Non possiamo tollerare una cosa del genere, sia per i lavoratori della Reset, che non possono essere tenuti sospesi in questo modo, sia per la città ancora una volta penalizzata”.
“La delicata situazione in cui versa la Reset è uno degli aspetti più mortificanti dell’andamento di questa Amministrazione. In gioco c’è il futuro di 1. 700 dipendenti e delle loro famiglie vincolati dal paradosso della disponibilità delle somme necessarie alla prosecuzione dei servizi di questa Partecipata, ferme per la ancora mancata approvazione del bilancio di previsione. Tutto ciò è particolarmente preoccupante perchè non si può giocare con la dignità dei dipendenti, in attesa del rinnovo contrattuale, e la serenità delle loro famiglie”. Così ha dichiarato in una nota Concetta Amella, consigliere del gruppo M5S a Palazzo delle Aquile.
“Per questo mi affido al senso di responsabilità dell’assessore al Bilancio, Sergio Marino, che nel corso della sua audizione in terza commissione ha garantito la risoluzione del problema”, ha proseguito.
“Con questo andamento, di fatto, dal primo gennaio, Reset non erogherà più servizi e i dipendenti saranno messi in ferie di ufficio. Il Movimento 5 Stelle sarà sentinella di questa situazione; lavorerà perché possa essere garantita al lavoratore della Reset dignità e sicurezza del lavoro insieme a tutta l’Azienda che è parte integrante del tessuto economico della città a servizio dei cittadini”.