Retake: quando i cittadini curano i beni pubblici
Palermo non è solo una città grande. Palermo è anche una grande città. Ora, questa frase mutuata dalla pubblicità del pennello Cinghiale è in realtà l’input per dare il giusto focus d’attenzione all’argomento. Come tutte le grandi città anche Palermo ha un nutrito paesaggio linguistico e culturale. Il passante, il turista, il cittadino si sofferma ad ogni angolo del capoluogo siciliano per svariati motivi. Qui ogni strada, vicolo, edificio od opera, parla. Parla d’arte, parla di storia, parla di culture. Tuttavia, alle volte parla anche male. Quante volte tra lo stupore e l’ammirazione non ci troviamo ad indignarci per lo stato indecoroso di una strada, di un parco o per la frasi ingiuriose scritte su qualsivoglia superficie?
Per questo motivo nascono realtà come Retake. Un gruppo di cittadini si muove per la cura del bene comune e diventa ONLUS in poco meno di un anno. Volontari che promuovono il decoro urbano e l’orgoglio civico. Le iniziative di Retake prendono spunto dalle proposte dei cittadini palermitani. Un movimento genuino che si prende cura dei “luoghi del vivere quotidiano”, così come recita la sezione informativa del loro canale social. Ma Chi sono i Retaker? Com’è nato il loro progetto e quali obiettivi si prefigge? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. Qui di seguito l’intervista a Marco D’Amico, a capo dell’associazione.
La nascita del progetto Retake
L’idea di Retake nasce sette anni fa, quando Marco D’Amico, il creatore dell’iniziativa, ed una sua amica danno vita al primo evento di Clean-Up. “Sui social network avevamo visto che una fermata del tram era stata imbrattata, ancor prima dell’inaugurazione della linea. Presi quindi da un moto d’orgoglio misto a rabbia compravamo i diluenti e pulivamo le scritte. Una volta pubblicate le foto sui social ci contattavano altri ragazzi e ragazze che volevano fare la stessa iniziativa.” All’epoca Retake ancora non esisteva. Sbracciarsi le maniche era stato un atto spontaneo. Il senso civico però accomuna ed unisce i cittadini e presto l’idea divenne concreta.
Il confronto con le istituzioni
Dopo poco tempo Retake diventava associazione ed ONLUS. Questo ha permesso a Marco e agli altri ragazzi di poter dialogare con gli enti e le autorità locali. “Retake dialoga oggi con le circoscrizioni, con l’ufficio del sindaco, con i vari assessorati. Questo ci fa anche piacere perché interfacciarsi con l’ amministrazione comunale – qualsiasi sia il colore politico – ci permette di avere una linea diretta per le nostre iniziative. Basti pensare che la nostra spinta ha fatto sì che si creasse un assessorato che fino a qualche tempo fa non esisteva. Mi riferisco all’assessorato al decoro urbano.”
Street Art e Clean Up
La colonna portante di Retake è la riqualificazione del paesaggio urbano. Pulire le pareti esterne degli edifici ed abbellirle con murales ed opere d’arte, urbana appunto, è un obiettivo che si sono prefissati sin dal primo giorno. “Bisogna innanzitutto fare un distinguo tra la Street Art e le tag o le scritte singole che il più delle volte imbrattano senza lasciare un messaggio. Retake ha sempre sostenuto, anche economicamente, gli artisti che realizzano le opere di Street Art. Ci siamo anche fatti portatori presso l’amministrazione comunale dei cosiddetti “muri liberi”. Ne esistono una ventina a Palermo. Gli artisti possono usufruirne per dare vita alle proprie opere d’arte. Per quanto riguarda gli eventi di Clean-Up, invece, lavoriamo su segnalazione. Che siano i nostri associati o privati cittadini non importa. Quello che è invece fondamentale è la voglia di mettersi in gioco in prima persona. Noi non operiamo a chiamata, come se fossimo un servizio urbano da far intervenire al bisogno. Anzi, la persona che segnala mette insieme due o tre persone e partecipano attivamente all’azione di volontariato. Troveranno sempre a loro supporto la nostra struttura, i nostri mezzi ed i nostri volontari.“
Il “Retaker”
Chiunque può essere un retaker. Certo è che non basta lamentarsi di qualcosa e non è ammesso provare a sfruttare l’associazione come se fosse un servizio dovuto. Orgoglio urbano e volontà di riqualificare un pezzo di paesaggio: ecco cosa serve. “Noi non vogliamo assolutamente sostituirci alle imprese municipalizzate. Non puntiamo minimamente a rimpiazzare chi queste operazioni deve farle per lavoro. Retake esiste per affiancarci ai cittadini e rendere la nostra città più decorosa. Da quest’anno abbiamo iniziato a sensibilizzare gli scolari. Facciamo dei progetti all’interno delle scuole, soprattutto elementari, attraverso i quali puntiamo a veicolare un forte senso di educazione civica.”