Riapertura delle scuole: le linee guida della ministra Azzolina irritano tutti

Dopo mesi di annunci, previsioni e suggerimenti, anche con l’aiuto di un apposito Comitato formato da ben 18 esperti, hanno visto la luce le linee guida per la riapertura delle scuole della ministra Azzolina, che scontentano tutti

La ministra Azzolina ha messo tutti d’accordo. Nel senso che è riuscita a scontentare tutti, con le indicazioni delle Linee guida del suo piano per la riapertura delle scuole. Indicazioni che alla fine, in sostanza, ribaltano le responsabilità delle scelte sui presidi. “Fate un po’ come volete e potete”, pare voglia dire il  documento, nel quale si può leggere  che«Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, fermo restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale». Cioè, di fatto, la responsabilità su come organizzare la didattica viene lasciata al livello locale. Inoltre, quello che fa più arrabbiare sindacati, presidi e genitori è il dovere constatare che per arrivare a questa “soluzione” ci siano voluti mesi di annunci, previsioni e suggerimenti, passati anche attraverso l’istituzione di un apposito Comitato formato da ben 18 esperti.

OGGI MANIFESTAZIONI IN 60 CITTÀ

Il mondo della scuola manifesterà oggi in 60 città, per chiedere chiarezza e risorse per la ripresa della scuola in condizioni di sicurezza e di qualità educativa. Insomma, c’è una irritazione diffusa e generale. Critiche e obiezioni arrivano anche dai sindacati e dai governatori e viene fatto notare che oltre alla mancanza di decisioni, c’è anche l’insufficienza della quantità di risorse che il Governo metterà in campo, nonostante la possibilità di potere attingere, appena disponibili, a provvidenze come i fondi strutturali senza vincoli, oppure alle risorse del Recovery fund, ma anche al Mes, se e quando arriverà.

COSA PREVEDONO LE LINEE GUIDA

Per il rientro tra i banchi dei ragazzi dopo il lungo lockdown è prevista la divisione delle classi in gruppi, i turni, l’aggregazione di classi e anni diversi, di discipline diverse, la possibilità di utilizzare locali esterni agli edifici scolastici e i sabati per i turni. Inoltre viene ipotizzata una riduzione dell’orario di lezione a 45 minuti con dimezzamento delle classi in due gruppi. La ministra Azzolina si difende su Twitter, scrivendo: «Le Linee guida saranno portate in Conferenza Unificata. Leggo tante interpretazioni, molte sbagliate. Questo aiuta solo ad alimentare la confusione». Ma anche sui social impazzano le proteste.

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