Da Palermo ad Harvard e la ricerca sul cancro: la storia di Luca Scimeca
Tre lauree fuori dall’Italia e la ricerca sul cancro ad Harvard, il palermitano Luca Scimeca: “La Sicilia la terra a cui vorrò sempre dare”
Non ancora maggiorenne Luca Scimeca si trasferì otto anni fa dalla Sicilia a Edimburgo: la cinquecentesca “University of Edinburgh” gli aveva aperto le sue porte. Quattro anni di duro lavoro lo hanno portato a conseguire la doppia laurea in Artificial Intelligence and Software Engineering, vincendo due premi per la più alta prestazione della classe di laurea. Da Edimburgo, faceva poi capolino all’Università di Cambridge, a difendere la sua tesi per il dottorato di ricerca (PhD) in Intelligenza Artificiale e Robotica. “Soft morphological processing” il titolo della tesi che ha sancito ufficialmente la sua terza laurea. Quindi all’università di Harvard, per applicare le potenzialità dell’Intelligenza artificiale per la battaglia contro il cancro.
Luca Scimeca , la scelta di studiare fuori dall’Italia
La scelta di studiare all’estero è stata dettata da svariati fattori. All’età di 17 anni, mentre frequentava l’istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III, Luca Scimeca ebbe l’opportunità di trascorrere alcune settimane sia in Inghilterra che in America. “Quell’esperienza mi colpì profondamente – dice Luca – facendomi intravedere realtà sconosciute e straordinarie, al di fuori di tutto ciò a cui ero abituato. Un altro fattore decisivo era la mia avidità nella ricerca della conoscenza, di raggiungere vette sempre più alte. Realizzare quegli obiettivi che mi si diceva fossero “impossibili”. Era “l’impossibile” che mi attraeva. A quell’età mi resi conto che andare all’estero era l’unico modo di poter spiccare il volo. Avevo la netta sensazione che la Sicilia, la più bella isola del mondo, fosse afflitta da varie problematiche sociali che la rendevano un luogo capace di tagliarti le ali. Un luogo dove il raggiungimento di quelle vette autoimposte nella vita dipendeva da fattori che erano al di fuori della tua volontà di fare”.
“Fu così – continua Luca – che, con il supporto della mia famiglia, cominciò una dura lotta per entrare nel mondo accademico inglese. Qui fui accettato all’università di Edimburgo, dove conseguii la prima doppia laurea in Intelligenza Artificiale (AI) e Ingegneria Software. A ruota seguì la convocazione alla mitica Università’ di Cambridge dove conseguii il dottorato di ricerca in Intelligenza Artificiale e Robotica”.
Sei mesi di collaborazione in Sud Corea
Completati gli studi accademici Luca inizia la collaborazione con la Sud Coreana “NAVER LABS” per una ricerca sui quesiti fondamentali dell’intelligenza artificiale di oggi. “Ho trascorso gli scorsi mesi a collaborare con il gruppo di ricerca in Intelligenza Artificiale di NAVER Labs, uno delle più grandi compagnie di tecnologia in Asia. La collaborazione ci ha portato ad investigare vari problemi relativi ai modelli di AI più all’avanguardia al giorno d’oggi; come quello del Bias decisionale da parte di tali modelli riguardo a tematiche delicate, come la discriminazione etnica, per poi sfociare nella ricerca di metodi matematici per risolvere, in parte, questi problemi. Alla fine della collaborazione, con il team di ricerca NAVER Labs, stiamo pubblicando due articoli di ricerca in due delle più grandi conferenze internazionali di Intelligenza Artificiale, come quelle di NeurIPS (Conference on Neural Information Processing Systems) e ICLR (International Conference on Learning Representations)”.
Lavoro ad Harvard e progetti futuri
Dal 20 febbraio 2021 Luca Scimeca ha iniziato la ricerca con il laboratorio di immunologia e virologia di Harvard Medical School. Qui ha applicato le sue conoscenze sull’intelligenza artificiale per favorire il ritrovamento di una cura sul cancro.
“Ripensando ai miei sogni del passato – ricorda Luca – mi ritrovo adesso a camminare su quelle vie, quegli edifici e quei laboratori che hanno cambiato il mondo innumerevoli volte. Nell’affrontare questa nuova avventura in un luogo come Harvard, sento la pressione generata dal calibro della ricerca che stiamo affrontando. Una ricerca con la capacità di cambiare il mondo. È proprio qui che mi sento onorato di poter dare il mio contributo, da italiano, e da siciliano. Mi sento orgoglioso di poter portare in alto il nome della mia terra, e di avere la possibilità di distinguermi in questa League di giganti”.
Dopo Harvard, il futuro è ancora da vedere. “Ma sono dell’opinione che l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito medico possa portarci ad uno dei passi in avanti più significativi dell’umanità. Un passo che permetterà di salvare e migliorare innumerevoli vite umane. Nelle infinite possibilità future, voglio essere protagonista e partecipe di questo cambiamento; voglio raggiungere quelle vette che potevo solo sognare da ragazzo, e voglio farlo portando con me la bandiera del mio Paese”.
Sicilia terra sofferente
La nostalgia per la Sicilia, ma nello stesso tempo la consapevolezza che la sua terra rappresenta un limite per i giovani dalle grandi ambizioni: “La Sicilia è la mia terra – afferma Luca Scimeca -. Un luogo meraviglioso, nato dall’amalgama di popoli e culture diverse, che la rendono unica al mondo nel suo splendore. Dai sapori, ai panorami mozzafiato, all’arte, la gente e gli odori di casa, non c’è luogo che per me sia equiparabile. La Sicilia è il luogo che mi manca più di ogni altro; quello che mi fa stringere il cuore quando lo lascio e mi conforta quando ritorno”.
“Terra di un popolo estremamente intelligente, di una fantasia acuta (quello che ci vuole per la ricerca!) di una generosità ineguagliabile… ma terra sofferente. Quella Sicilia che ti manda via perché non ti può fare realizzare i tuoi sogni (per adesso) ma che è li, con la sua bellezza intima, pronta ad accoglierti con le braccia aperte quando ritorni. È così che credo di poter dare di più alla mia terra raggiungendo successi all’estero che io possa poi riportare con me a casa, e che costringano il mondo a rivolgere lo sguardo alla Sicilia. Tra affetti familiari, ricordi e nostalgie della mia infanzia, la Sicilia è la terra dove vorrò sempre ritornare, e a cui vorrò sempre dare”.