Rigenerazione centro storico, dalla Mura delle Cattive al Foro Italico: a Palermo si inizia dall’area Kalsa-Magione

Il sindaco Lagalla: “Per rilanciare il centro storico serve un’azione di sistema rigorosa che rimetta insieme il tempo dell’intervento di emergenza e il tempo della programmazione”

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Si è riunito il 28 aprile scorso il tavolo tecnico istituito dall’assessore alla Rigenerazione urbana, Maurizio Carta, per coordinare le azioni dell’ufficio centro storico e rigenerazione urbana, dello sportello autonomo concessioni edilizie, dell’ufficio pianificazione strategica, e per agire in sinergia con gli uffici delle attività sociali, con la Polizia Municipale, con la RAP, l’AMG e l’AMAT al fine di affrontare in maniera sistematica tutte le azioni volte alla rigenerazione, qualità, sicurezza, coesione e sviluppo dei quartieri della Kalsa e della Magione.

Dai numerosi incontri con la Prima Circoscrizione e con i comitati civici della Kalsa e della Magione, nonché a seguito della manifestazione di interesse a collaborare dell’ANCE, che possiede Palazzo Forcella-De Seta, è emerso con chiarezza che sia venuto il momento di non procedere più con interventi singoli e slegati tra loro. Le diverse progettualità in corso da parte del Comune di Palermo e gli interventi dei privati in quell’area dovranno piuttosto agire in maniera strategica e simultanea in modo da amplificare il loro impatto e rivitalizzare una porzione importante del centro storico di Palermo. L’obiettivo è poi anche quello di estendere metodo e risultati ad altre parti del centro storico.

La rigenerazione del centro storico parte dall’area Kalsa-Magione

Anche le notizie sui fenomeni di criminalità nel centro storico e la loro trattazione con il Prefetto in Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica hanno indirizzato verso la necessità di agire in maniera sinergica sulla riqualificazione dello spazio urbano, sulla riattivazione di attività commerciali, sulla dotazione di servizi e su una maggiore presenza di presidi di pulizia, controllo e cura.

Si è deciso di partire dall’area Kalsa-Magione anche perché in quest’area si concentrano già alcune importanti centralità urbane (lo Spasimo, l’Oratorio di San Mattia, Palazzo Butera, lo Steri, il Teatro Garibaldi, l’Oratorio dei Bianchi) e a breve verranno restaurati e destinati a importanti funzioni sociali e culturali l’ex Convento delle Artigianelle e l’ex Collegio della Sapienza. Ad accompagnare l’operazione un corposo intervento sulla riqualificazione degli spazi pubblici e delle strade limitrofe (con finanziamento di fondi CIS) nonché la riqualificazione delle Mura delle Cattive e del parco del Foro Italico, insieme all’Autorità Portuale, e interventi per il miglioramento delle aree per lo sport o la convivialità.

A questi interventi pubblici si affiancano alcuni importanti interventi privati in corso di redazione, a partire dalla disponibilità operativa dell’ANCE di completare il recupero di Palazzo Forcella-De Seta insieme al restauro di Porta dei Greci. Anche il restauro in itinere di Palazzo Piraino, come estensione del progetto culturale di Palazzo Butera, è un’importante azione per le sue caratteristiche di centro internazionale di formazione culturale e di promozione delle imprese artigianali e creative.

Tra rigenerazione e tutela del patrimonio culturale

“Dalla riunione è emersa la strategia di rendere integrati tutti questi interventi in modo che collaborino a vicenda a produrre i migliori impatti sul rilancio economico, sociale e culturale dell’area, concorrendo al potenziamento della qualità dello spazio pubblico, all’attrattività delle funzioni, alla sicurezza dell’area, alla coesione sociale e alle politiche di genere e giovanili, nonché alla sua igiene urbana e alla manutenzione costante”. Così ha dichiarato l’assessore Maurizio Carta. “Anche il governo e il controllo delle attività produttive e della concessione del suolo pubblico potranno essere meglio esercitati attraverso un’azione congiunta e sistemica, evitando che le attività commerciali siano vissute come un problema invece che come una opportunità. L’iniziativa è stata già condivisa con la Soprintendente Selima Giuliano che ne seguirà in maniera attiva e autorevole i lavori in modo da massimizzare anche la sinergia tra enti preposti alla rigenerazione urbana, alla tutela e conservazione del patrimonio culturale”.

Lagalla: “Un’azione di sistema rigorosa”

“Per rilanciare il centro storico serve un’azione di sistema rigorosa che rimetta insieme il tempo dell’intervento di emergenza e il tempo della programmazione. Per questo con l’assessore Carta stiamo rivedendo tutti gli interventi in un’ottica integrata e nel prossimo bilancio ho predisposto alcune somme per poter intervenire dove i fondi extracomunali non possono essere utilizzati, perché servono anche azioni quotidiane e piccole di rigenerazione urbana ma con un alto impatto”. Così ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla.

Nei prossimi giorni il tavolo sarà formalmente esteso ai principali soggetti pubblici e privati che gravitano sull’area: la Fondazione Palazzo Butera, l’Università di Palermo, l’ANCE, l’Autorità Portuale. Verrà coinvolto l’Osservatorio Edilizio Cittadino per condividere i processi amministrativi e tecnici più adeguati per accelerare le iniziative di rigenerazione urbana. Le strategie, inoltre, potranno trovare la cooperazione pubblico-privato anche al livello della gestione dei beni comuni, potendo costituire una delle prime applicazioni del regolamento appena esitato dal Consiglio Comunale.

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