Avrebbero messo in vendita le risposte ai test d’ingresso per il corso di laurea magistrale in Scienze Motorie presso dell’Università Parthenope nell’ottobre 2019. E’ ciò che la Procura di Napoli contesta a due tecnici amministrativi dell’ateneo, accusati di essere entrati nei sistemi informatici per rubare le domande dei test. Le risposte sarebbero poi state messe in vendita per 200 euro.
L’inchiesta è partita nel 2019; era stata proprio l’università a sporgere denuncia. Le indagini portate avanti dal sostituto procuratore Henry John Woodcock sono ora approdate all’arresto dei due indagati. Si tratta di un tecnico amministrativo della segreteria del Dipartimento di Scienze Motorie e del Benessere e di un altro individuo. Questi, completato il corso di laurea, ha svolto funzioni di ausilio e supporto nella stessa segreteria.
Ad entrambi la Polizia Postale di Napoli ha notificato una misura cautelare agli arresti domiciliari. Ad emetterla il gip su richiesta degli inquirenti. Questi ultimi ipotizzano nei loro confronti il concorso in istigazione alla corruzione e l’accesso abusivo a un sistema informatico.
Giuseppe Iazzetta e Giorgio Andinolfi – questi i nomi dei due arrestati – sono infatti accusati di essersi introdotti abusivamente nel sistema informatico dell’Università. Il tutto attraverso il pc che si trova all’interno del Dipartimento di Scienze Motorie. Avrebbero aperto le buste contenenti i test al fine poi di comunicare agli studenti le relative risposte esatte. Le indagini, scattate dopo la denuncia presentata dal Rettore, si sono avvalse della costante collaborazione dell’Università napoletana.