Tutto bloccato con l’inchiesta scattata ieri: colpito il cuore della Sanità
Nella Sanità siciliana tutto fermo. Ieri non sono stati comunicati i contagi, e il piano per le farmacie è rimasto al palo
Il terremoto che ha colpito la Sanità siciliana sta avendo effetti devastanti e la Sicilia rischia che la gestione della pandemia venga commissariata. Ieri, come scrive il Giornale di Sicilia, in un colpo solo è saltata tutta la plancia di comando della campagna vaccinale. Oltre alle dimissioni di Razza, indagato, c’è stato l’arresto di Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dasoe, ed inoltre è indagato anche Mario Palermo direttore del servizio 4 del dipartimento. Entrambi sono due personaggi chiave, avevano in mano la gestione dei vaccini. Trattavano con Roma la divisione delle dosi e la distribuzione nelle province siciliane. Inoltre decidevano l’organizzazione degli hub dell’isola, e organizzavano l’attività delle Usca. In questi giorni stavano organizzando l’entrata in azione dei medici di famiglia e dei farmacisti. Ieri, di colpo, tutto questo si è fermato.
IERI IN SICILIA «ZERO» CONTAGI: NESSUNO HA RACCOLTO I DATI DELLE ASP
L’inchiesta che si è abbattuta sulla Regione ha colpito al cuore il sistema. Basti dire che già ieri, addirittura, non è stato possibile potuto comunicare nemmeno i dati dei nuovi contagiati. All’Osservatorio Epidemiologico non c’era nessuno a ricevere le tabelle dei manager delle Asp. Con la conseguenza la Sicilia è stata l’unica regione d’Italia a non figurare nel grafico nazionale dei contagi.
LA GUIDA DEL DIPARTIMENTO AFFIDATA AD INTERIM A MARIO LA ROCCA
Ieri, a caldo, Musumeci ha assegnato a Mario La Rocca, ad interim, la guida del dipartimento Osservatorio Epidemiologico. È un dirigente della Sanità che già guida un altro dipartimento, quello per la Pianificazione strategica. Ha il compito di ricostruire la squadra che deve continuare a gestire la campagna vaccinale. La Rocca a novembre è stato al centro di una polemica. Era uscito un audio Whatsapp con il quale chiedeva ai manager di accelerare il caricamento dei dati sull’attivazione dei nuovi posti in terapia intensiva. Proprio una delle fasi messe a fuoco dall’inchiesta di Trapani. Anche allora si giocava sul filo dei decimali per non superare i parametri di riempimento dei reparti che legittimavano l’inasprimento delle sanzioni e dei divieti decisi a Roma.
RICHIESTA DI COMMISSARIAMENTO?
Di fatto intorno a La Rocca c’è qualche diffidenza politica. Ci sono pressioni che spingono il governo nazionale a commissariare la gestione della pandemia in Sicilia. La Cgil nazionale con Rossana Dettori e la Cgil siciliana con Alfio Mannino lo hanno chiesto esplicitamente.