Miti e divinità autoctone della Sicilia nel nuovo libro di Sara Favarò

L’autrice originaria di Vicari, in provincia di Palermo, inaugura il 2021 con la sua settantesima pubblicazione

La scrittrice Sara Favarò

Duecentoquaranta pagine che esplorano le confessioni mitologiche della Sicilia, terra dove superstizioni e credenze sovente incrociano la storia e gli elementi naturali.

La terra degli dei, miti e divinità siciliani” è il titolo della nuova pubblicazione di Sara Favarò, con la quale l’autrice inaugura il 2021. Si tratta, nello specifico, della settantesima opera della scrittrice e giornalista originaria di Vicari, in provincia di Palermo: un lungo elenco, in ordine alfabetico, dei miti e delle divinità autoctone che fanno della Sicilia, appunto, la terra degli dei. Edito da Di Girolamo e pubblicato nella Collana Promemoria, il libro si arricchisce della copertina di Tiziana Crivello e dell’ introduzione al testo dell’ingegnere Franco Favarò, studioso del pensiero esoterico occidentale.

L’opera nasce dalla volontà di fare chiarezza, restituendo alla Sicilia le originarie confessioni mitologiche: nell’isola, infatti, i miti autoctoni, nella quasi totalità, sono stati oggetto di fusione con quelli delle tante razze che, a vario titolo, l’hanno abitata nel corso del tempo. La peregrinazione dei popoli genera mescolanze di usi, costumi, credenze e religioni.

In generale, è possibile affermare che i miti nascono dal bisogno intrinseco dell’uomo di credere in qualcosa di superiore in grado di operare prodigi, primo tra tutti quello della prosecuzione della vita oltre la morte. Come tali si riscontrano in ogni parte del mondo.

In ogni tempo e a tutte le latitudini, il tema del mito rimane cruciale per comprendere il ruolo degli esseri umani.

E per sondare le ispirazioni ideali delle comunità e i desideri che le attraversano.

LA SICILIA DEI MITI RACCONTATA DA SARA FAVARÒ

“Si tratta di confessioni – spiega l’autrice – che hanno un preciso riscontro in alcuni elementi della natura, dalle montagne alle fonti d’acqua”. “Per le montagne – aggiunge – basti pensare al vulcano Etna che per i catanesi è ‘a muntagna’, o anche al Monte Pellegrino di Palermo, che per lo storico greco Polibio era il Monte Ercte”.

Montagne sacre, sedi di divinità, culti e riti.

“Oltre alle divinità fluviali maschili, le fonti d’acqua avevano nelle aggraziate e belle Ninfe il loro riferimento mitologico – spiega – aspetto del femminino che in Sicilia è stato predominante fin dal sorgere dei miti”. Senza dimenticare la Magna Mater di Enna che rappresenta il fulcro di una cultura in cui è preminente la figura della donna. ” Espressione di un matriarcato che – conclude la scrittrice – si è fatta traccia per una forma di potere femminile che, con l’andare del tempo, è rimasto al chiuso delle case”.

Il tutto, nonostante gli influssi culturali maschilisti di Greci e Romani e anche della cultura cattolica e di tutte le religioni monoteiste.

Un potere forte ma che, al di là di certi ambiti familiari, precludeva la parità sociale.

LA PREFAZIONE DELL’ ASSESSORE ALBERTO SAMONÀ

“La Sicilia è terra in cui il confine tra mito e realtà è davvero molto sottile – scrive l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana –  …..passeggiando nei tanti recinti del sacro disseminati in essa, si acquista una sorta di consapevolezza che mostra, non solo come ogni singolo passo calpesti un piccolo lembo di terra di cui le divinità sono i Genius Loci, ma quanto gli Dei siano più familiari dell’immaginato in quanto immanenti nella loro trascendenza”. 

“La nostra Sicilia, d’altronde, è un meraviglioso “cantiere” della fantasia – si legge ancora nella prefazione – dell’immaginazione e della suggestione che, pur essendo inglobato nella realtà che ci circonda, è sempre aperto e animato da linguaggi altri in cui spicca, però, quello del mito”.

 “Immergetevi in questa lettura – consiglia – che vi renderà consci che il seme del divino alberga in ognuno di noi, abitatori eletti di questa meravigliosa isola dell’immaginifico”.

L’INTRODUZIONE AL TESTO DI FRANCO FAVARÒ

“La Terra degli Dei, a prescindere dai contenuti storici e mitologici, è uno studio che, prendendo le mosse dai miti e dalle divinità, delinea un percorso evolutivo della specie umana e della percezione della propria autocoscienza e consapevolezza”: è quanto si legge nell’introduzione al testo di Franco Favarò.

Con lui, nel 2012, Sara Favarò ha pubblicato il libro “Equinozio di resurrezione”.

Edita da Tipheret, anche quell’opera affronta temi quali il legame indissolubile tra natura, uomo e dio.

“L’’evoluzione della specie umana – si legge ne “La terra degli dei” – si concretizza nella conoscenza dei linguaggi con cui l’universo si manifesta”.

Ed è proprio attraverso la conoscenza che l’uomo sviluppa la propria consapevolezza.

“Le divinità e i miti sono simboli e analogie del percorso dell’uomo che dall’io lo porta al sé – spiega Franco Favarò – e, per taluni aspetti palesi archetipi del percorso psicosintetico che attraverso la volontà forte, la volontà buona e la volontà sapiente, conduce alla volontà transpersonale, principale manifestazione della propria dimensione trascendente, come più volte evidenziato dall’autrice nel testo.”