Un altro terremoto elettorale, legato nuovamente ai “voti di scambio”, si è verificato a soli due giorni dalle elezioni. Dopo l’arresto di Pietro Polizzi (Forza Italia), è finito in manette anche Francesco Lombardo, ex consigliere comunale a Villabate e candidato al consiglio Comunale di Palermo con il partito Fratelli D’Italia. L’operazione di Polizia ha coinvolto anche Vincenzo Vella, boss del quartiere Brancaccio, che già in precedenza aveva scontato due condanne per associazione mafiosa.
I due sarebbero al centro di un incontro avvenuto lo scorso 28 maggio, presso il negozio di ortofrutta del boss. Durante il confronto Lombardo avrebbe chiesto a Vella il suo appoggio in vista delle imminenti elezioni. Decisiva, al fine di “inchiodare” i protagonisti dell’accaduto, sarebbe stata un’intercettazione ambientale, ottenuta dalle Forze dell’ordine tramite un trojan inserito appositamente nel telefono del boss. Vincenzo Vella, infatti, era tenuto sotto rigida osservazione in seguito alla sua scarcerazione, nonostante una condanna di 20 anni per associazione mafiosa. Pena interrotta da cavilli burocratici.
Così il Gip, una volta ricevuta l’intercettazione, ha immediatamente disposto la custodia in carcere per entrambi, con l’accusa di “scambio elettorale politico-mafioso”. L’indagine, coordinata dal Procuratore aggiunto Paolo Guido, si è svolta con le medesime dinamiche che avevano portato, pochi giorni fa, all’arresto del candidato al consiglio comunale Piero Polizzi e del costruttore, legato alla malavita, Agostino Sansone.