Quando disponibili, si potrà scegliere quale vaccino farsi somministrare?

Considerando che ogni vaccino ha le sue caratteristiche, sarebbe auspicabile che si possa scegliere, come avviene per qualsiasi medicinale

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A nurse prepares a shot of the Pfizer-BioNTech COVID-19 vaccine at Guy's Hospital in London, Tuesday, Dec. 8, 2020, as the U.K. health authorities rolled out a national mass vaccination program. U.K. regulators said Wednesday Dec. 9, 2020, that people who have a “significant history’’ of allergic reactions shouldn’t receive the new Pfizer/BioNTech vaccine while they investigate two adverse reactions that occurred on the first day of the country’s mass vaccination program. (AP Photo/Frank Augstein, Pool)

Sappiamo che l’Unione Europea si è interessata a diversi diversi tipi di vaccino trattando per quelli prodotti da sei aziende. AstraZeneca, Pfizer-Biontech, Johnson&Johnson, Sanofi-Gsk, CureVac e Moderna. In base agli accordi con la Commissione europea, l’Italia ha diritto al 13,5% del totale delle dosi previste dagli accordi d’acquisto, che devono servire anche per ripetere le vaccinazioni. Non si sa ancora quanti richiamo occorrono, non avendo informazioni scientifiche sulla durata della copertura immunitaria. E neppure si può fare una stima di quante volte sarà necessario sottoporsi al vaccino nell’arco di un anno. Di conseguenza non è possibile sapere, quindi, se le dosi concordate basteranno, o si deve trattare con altri produttori.

NEI VACCINI CARATTERISSTICHE DIFFERENTI

Di certo si sa che i vaccini hanno caratteristiche diverse tra loro, in quanto cambiano le tecnologie usate per svilupparli. Sono state impiegate sostanze geneticamente modificate che, come garantiscono le aziende, non interferiscono con il Dna. Ci sono anche differenze nei metodi di conservazione. Il vaccino prodotto dalla Pfizer ha bisogno di una temperatura molto bassa tra i -70 e i -80 gradi. Solo negli ultimi giorni prima della somministrazione può essere conservato in un normale frigorifero a 4 gradi e può resistere 5 giorni. Invece le fiale di Moderna vanno conservate a -20 gradi per un massimo di 6 mesi di stoccaggio e possono restare tra i 2 e gli 8 gradi fino a 30 giorni. Questo ovviamente è un grande vantaggio. Però, secondo quello che si è letto, Moderna pare dia una immunità di soli 3 mesi mentre Pfizer di 6 mesi. È sicuro comunque che entrambi i vaccini richiedono un richiamo che per Pfizer è di tre settimane. Mentre di Moderna si è saputo che può  ridurre le infezioni asintomatiche già con la prima dose.. Sui prodotti delle altre case farmaceutiche non sono circolate molte notizie.

MA SI POTRÀ SCEGLIERE IL VACCINO?

Da quanto detto, evidentemente da ogni singolo vaccino ci potranno essere differenti risposte, al limite più o meno efficaci. In genere, per ogni malattia che si deve curare, sul mercato ci sono tanti medicinali disponibili. Ogni medico sceglie quello che a suo modo di vedere e per le sue esperienze è più efficace. Nel caso delle vaccinazioni, è stato chiesto se, a regime, il paziente potrà scegliere il vaccino che deve farsi inoculare, ma non è stata data una risposta. Al momento quindi non è possono mettere sul piatto della bilancia vantaggi e benefici. E non si capisce neppure se sarà possibile in un prossimo futuro, al momento di vaccinarsi, prenotare al medico di famiglia la fiala di una determinata casa farmaceutica. Magari perché crea meno allergie oppure perché ha un vincolo di richiamo più lungo. La speranza è che, fin da adesso, la “cabina di regia” non si faccia trovare impreparata, come accaduto. E inizi a studiare la giusta strategia da adottare per dare al paziente la possibilità di potere scegliere il vaccino, magari con l’aiuto del medico. Anche per favorirne una maggiore predisposizione all’accettazione di sottoporsi alla immunizzazione, al momento non molto diffusa.