Scuola materna pronta a svoltare: “E’ cambiata l’esigenza educativa”
Dario Cangialosi, presidente FISM, prospetta quali saranno le novità nel mondo delle scuole materne di Palermo anche in relazione all’impatto subito dalla pandemia
Il mondo delle scuole materne di Palermo, negli ultimi anni, a prescindere dalla pandemia, di criticità ne ha dovute subire tante. E’ dunque giunto il momento di resettare e ripartire nel migliore dei modi, affinchè l’imprinting culturale assicurato alle nuovissime generazioni possa essere di una qualità sempre maggiore. Sono state ben 167 le scuole dell’infanzia e i servizi educativi del capoluogo siciliano e della sua provincia a scegliere il nuovo direttivo provinciale. L’auspicio è che, con Dario Cangialosi alla guida della Fism (Federazione Italiana Scuole Materne. Il nuovo consiglio direttivo è altresì composto da Giusi Albamonte, Nadia Madonia, Sr. Paolina Mastrandrea e Salvatore Nicolosi) palermitana, i cambiamenti in positivo possano essere tangibili. Raggiunto da Palermo Live, il già Presidente regionale ci parla dell’imminente futuro delle scuole materne.
IN ATTESA DELL’INCONTRO CON IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
“Più che ripartenza è corretto dire che immaginiamo una scuola nuova. E’ cambiata l’esigenza educativa, è cambiata la socialità, è cambiato il modo di fare scuola e di stare insieme. Probabilmente bisogna mettere in campo nuove strategie e nuove risorse per cercare di dare le giuste risposte ai giovanissimi ma soprattutto alle famiglie. Sicuramente ci aspettiamo che, nelle prossime settimane, il Ministero della pubblica Istruzione e la stessa Regione Siciliana, che detiene la competenza in materia di istruzione, ci convochi per progettare e immaginare una nuova scuola.”
NIENTE TAGLI PER LA SCUOLA
Mancanza della figura di una semplice supplente, se non addirittura della basilare dotazione del materiale scolastico, hanno spesso fatto storcere la bocca ai genitori. Chiediamo se in proposito ci saranno novità volte a riscattare le scuole dell’infanzia di Palermo. “Mettiamo in chiaro che, sotto questo aspetto sarebbe riduttivo addossare tutte le colpe alla pandemia. Purtroppo scontiamo i danni di ciò che si è fatto nei precedenti anni, sicuramente per la scuola si poteva fare tanto e di più. Probabilmente, le risorse, che non sono indifferenti, potevano essere spese meglio, e in questo un ruolo importante lo ha certamente giocato la spending review dovuta alla crisi economica. Però, è giusto sottolineare come alcuni settori chiave, che rappresentano veri e propri avamposti della società, non possono subire oltremodo tagli o disattenzioni da parte della politica”.
BASTA ORGANICI RIDOTTI
“Effettivamente, quello degli organici ridotti è un problema serio. Ad esempio, l’attenzione soprattutto per i bambini speciali e per i disabili deve essere prioritaria. Non è accettabile che tanti di loro, con l’inizio delle lezioni a settembre debbano essere costretti a restare a casa in attesa che venga nomintata l’insegnante di sostegno oppure che arrivi l’appoggio per quanto riguarda la comunicazione o l’assistenza personale. Tutto questo dovrà sicuramente essere affrontato e risolto una volta per tutte. In buona sostanza dobbiamo ripartire dalla scuola, perchè altrimenti a non rimmettersi in moto è l’intera società”.