Il Tar della Sicilia ha sospeso in via cautelare le ordinanze dei sindaci di Palermo e Agrigento sulla chiusura delle scuole dal 13 al 16 gennaio 2022. Secondo il Tribunale, i Comuni non avrebbero spazio per agire in maniera opposta alle disposizioni del governo nazionale. La vicenda relativa alle scuole in tempo di pandemia dev’essere infatti disciplinata dallo Stato, seguendo una profilassi internazionale.
Il giudizio del Tar comporta la sospensione immediata delle ordinanze di Leoluca Orlando e Francesco Miccichè, stabilendo quindi il rientro in presenza nelle scuole. L’udienza per la trattazione collegiale è fissata per il 10 febbraio 2022.
A presentare il ricorso era stato un comitato spontaneo di cittadini, rappresentato dall’avvocato Fabrizio Dioguardi. La loro azione è scaturita dalla decisione dei Comuni di sospendere l’attività didattica in presenza nonostante la task force regionale sul tema si fosse pronunciata in favore del ritorno tra i banchi per il 13 gennaio. Il ricorso è stato dunque accolto.
Analoga decisione era già stata presa, nella giornata di ieri, 13 gennaio, per Messina. Il Tar ha infatti sospeso l’ordinanza del sindaco Cateno De Luca sulla chiusura delle scuole. Nella Città dello Stretto si è tornati in classe in presenza già da oggi, dunque. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dal comitato “Scuola in presenza”, sospendendo così di fatto l’ordinanza del primo cittadino. Si tratta infatti di un provvedimento sospensivo (di prassi) e non un giudizio di merito.
Sulla questione il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani aveva anche inviato una missiva indirizzata principalmente ai sindaci della provincia. Forlani ha ricordato anzitutto che secondo la normativa nazionale in tema di apertura delle scuole i presidenti delle Regioni o i sindaci possono derogare alle norme che vogliono l’apertura sono in casi eccezionali, ossia in presenza di focolai o di “rischio estremamente elevato” di diffusione del Covid.
Poi ha ricordato che il Presidente della Regione Nello Musumeci, con sua ordinanza, ha ristretto l’ipotesi di chiusura delle scuole ai soli “territori dichiarati zona rossa o arancione”. “Al riguardo – ha scritto il prefetto – si sottolinea che, allo stadio, nessun Comune della Provincia di Palermo risulta essere stato dichiarato zona rossa o arancione e dunque – prosegue Forlani – nella condizione di potere adottare provvedimenti di sospensione dell’attività scolastica. In ogni caso, aggiunge, serve il parere dell’Asp”.