Segre: “Sogno la A con il Palermo, vi racconto il mio rapporto con questa città”

Palermo

Venticinque anni ma già tante esperienze alle spalle. Partito dal settore giovanile del Milan Jacopo Segre ha già girato mezza Italia calcistica, passando per Piacenza, Venezia, Verona (sponda Chievo), Ferrara, Perugia, Torino e adesso Palermo. Un veterano del campionato cadetto, Segre, con le sue 136 presenze totali in carriera impreziosite da 10 reti. Un vizietto, quello del gol, che la giovane mezzala ha nel proprio Dna, essendo dotato di un buon tiro e di un’ottima capacità negli inserimenti offensivi. Il centrocampista piemontese ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “La Repubblica”, parlando della sua nuova avventura palermitana. Ecco alcune delle sue dichiarazioni più importanti.

Segre e l’empatia con la città di Palermo

“Giocare davanti a più di 20mila persone è il sogno di ogni bambino – confessa Segre -. Soprattutto davanti a un pubblico come quello di Palermo. Vivo di emozioni e quando le posso percepire sulla mia pelle esplodo non riesco a contenerle. Dopo il primo gol – afferma ho sentito subito empatia con questa città. Siamo un gruppo di ragazzi che non si conoscevano e non avevano mai giocato insieme e ci vuole del tempo. Ma dopo Terni ci siamo guardati negli occhi e c’è stata una reazione e un percorso di risultati utili guadagnati sul campo con il lavoro. A Cosenza c’è stato un incidente di percorso – dichiara il centrocampista -, ma siamo pronti alla partita fondamentale contro il Venezia. Siamo arrabbiati? Amareggiati, perché in campo abbiamo vissuto una gara in cui sembrava difficile perdere e potevamo fare di più e abbiamo analizzati gli errori”.

Il sogno Serie A

“Siamo una grande squadra fatta di uomini e uno spogliatoio compatto – continua -, dove i “vecchi” si sono subito messi a disposizione. Ognuno deve dimostrare il suo potenziale e mettere in discussione le scelte dell’allenatore. Sappiamo che gli undici che scendono in campo devono onorare questa maglia. Nelle squadre forti la concorrenza fa solo bene. Rapporto con Corini? Corini è stato un giocatore fantastico – risponde Segre – ed è un allenatore bravissimo. Mi ha colpito la sua sincerità, con lui c’è un rapporto diretto e da ex centrocampista ci dà sempre consigli e ci ha spiegato cosa significa giocare a Palermo. È una maglia gloriosa che sono fiero di indossare per quello che rappresenta. Sono grato alla dirigenza, da Rinaudo e Zavagno a Gardini, per avermi portato a Palermo – conclude -, una squadra che si deve consolidare in B, ma con la quale sogno di tornare in A“.

Foto articolo: Facebook

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