Giornata di festa domenica per la Comunità bengalese del quartiere Noce di Palermo, dove si è festeggiata la laurea di Shaidul Abdul, arrivata mercoledì 28 luglio. Il 23enne è nato e cresciuto nel capoluogo siciliano ed è il primo laureato della Comunità bengalese della Noce all’Università di Palermo, nel corso di Scienze dell’Amministrazione, dell’Organizzazione e Consulenza del Lavoro.
Shaidul ha spiegato a Palermo Live il perché di questo evento. “Ho voluto approfittare della mia laurea per creare un evento interculturale dove si parlasse dell’importanza dell’istruzione, della formazione, della cultura del bene comune, insieme a italiani e bengalesi di diverse zone di Palermo. Si è parlato soprattutto di come i giovani di oggi come me che studiano o sono neolaureati o che hanno una carriera professionale possano migliorare quel gap che c’è tra la comunità italiana e quella bengalese. Solitamente ai ragazzi e alle ragazze della seconda generazione vengono imposte delle barriere mentali, come ad esempio impedire a una studentessa di iscriversi all’università per idee sbagliate dei genitori”.
Una comunità in festa alla Noce, ma questo per Shaidul deve essere solo il punto di partenza. “La Comunità bengalese ha risposto in maniera orgogliosa a questo mio traguardo raggiunto. Io proverò con la mia carriera futura a essere loro d’aiuto. Il mio obiettivo è rendermi utile per tutta la città perché non faccio distinzione”.
All’evento erano presenti anche l’assessore alle Culture Mario Zito, il consigliere comunale di V Circoscrizione Salvo Altadonna e il presidente della V Circoscrizione Fabio Teresi.
“Questo è un modo per fare cultura, per evitare che la parola integrazione diventi una catena – ha detto Altadonna -. Noi ce la dobbiamo dimenticare questa parola, dobbiamo arrivare ad abolire la Consulta delle Culture. C’è bisogno che un bengalese diventi consigliere comunale. Non si fanno le cose per ma con qualcuno, quindi se noi progettiamo questa città con le persone possiamo soltanto vincere. E Shiadul sarà soltanto il primo di una lunga serie”.