Il rullo dei tamburi della politica siciliana comincerà il prossimo ottobre, per finire con la più attesa delle scelte. Ovvero quella che, fra maggio e novembre 2022, dirà chi sarà il sindaco pronto a ereditare la pesantissima poltrona di Leoluca Orlando a Palermo. Intanto, come prassi, è inizato il balletto delle alleanze e dei…ritorni. Sul fronte del centro sinistra, a saggiare l’alleanza saranno Pd e grillini, e lo faranno in ben 43 comuni dell’isola. Domani intanto, a mezzogiorno, scadrà il termine per la presentazione delle liste, dunque gli accordi in Sicilia sono ormai maturi.
Riguardo i ritorni, sarà a Catania che se ne assisterà ad uno forse neanche tanto a sorpresa. Artefice l’assessore regionale alle Infrastrutture, il forzista Marco Falcone, intento a tessere le file dell’alleanza. Di fronte ai tentennamenti del Carroccio Falcone ha riaperto le porte della coalizione alla Dc di Totò Cuffaro. L’ex presidente che ha scontato una condanna a 7 anni per favoreggiamento alla mafia è così rientrato nella coalizione che ha guidato fino al 2008. E lo ha fatto riportando il simbolo a cui ha ridato vita quest’anno. In questo senso il vero test sarà Caltagirone dove il centrodestra (dalla Lega alla Dc) sostiene il forzista Sergio Gruttadauria.
Come riportato dal GdS uscito oggi in edicola, sempre nel Catanese, Pd e M5S vanno insieme a Caltagirone e Adrano. E sono i grillini a sostenere i candidati Dem Fabio Roccuzzo e Vincenzo Calambrogio. Il patto tiene anche a Grammichele, dove però si vota col proporzionale. E lontano dall’Etna Pd e grillini si sono uniti a Lentini (sostengono Rosario Lo Faro) e Favara (l’accordo è Antonio Palumbo). L’intesa non è riuscita in altri centri di peso: Noto, Pachino, Rosolini, Giarre, Ramacca, Canicattì e Porto Empedocle.