Sicilia, a piccoli passi per il ritorno in zona bianca

I parametri dei ricoveri sono leggermente in calo. La Sicilia, dopo aver evitato l’arancione, prova a tornare in zona bianca.

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Il Covid sembra aver mollato un po’ la presa sulla Sicilia. La curva dei contagi si mantiene stabile, anzi nell’ultimo bollettino dell’11 settembre i numeri sono in miglioramento con 770 nuovi casi (-203). In calo il tasso di positività, passato dal 4,7% di venerdì al 4,2% di sabato. Aumentano di poco i ricoveri in regime ordinario mentre in leggera diminuzione quelli in terapia intensiva. La Sicilia ha evitato venerdì la zona arancione grazie a un complessivo calo dei contagi durante la settimana, l’obiettivo adesso è il ritorno in zona bianca.

Nel monitoraggio della Cabina di Regia i ricoveri in terapia intensiva nella regione si stanziavano al 23,2%, mentre quelli ordinari al 13,8%. Dati ancora alti rispetto ai parametri indicati da Roma per un ritorno in zona bianca, ossia 15% e 10%. I numeri degli ultimi giorni, però, sono ancora migliorati e la percentuale dei ricoveri si è ulteriormente abbassata. Piccoli segnali quindi che sembrano indirizzare la Sicilia verso un possibile, ma sembrerebbe non immediato, ritorno alla zona bianca.

SERVE UNPACCELERAZIONE DELLA CAMPAGNA VACCINALE

Un fattore fondamentale per accelerare l’abbandono della zona gialla da parte dell’isola, sono i vaccini. Ancora non p arrivato quel cambio di marcia nella campagna vaccinale, come sperato dal governo regionale. Anzi, gli ultimi dati sono negativi: la Sicilia è prima per over 50 non vaccinati. Solo il 58,6% ha completato il ciclo delle due dosi. Fra i 4,1 milioni di over 50 non ancora completamente vaccinati, 3,16 milioni non hanno ricevuto nemmeno una dose. Un netto aumento delle vaccinazioni nel target 12-19 anni, mentre flessione di quella 40-49 anni e rallentamento di quelle dei 20-29 e 30-39 anni. Sono i dati sul report settimanale resi noti dalla Fondazione Gimbe.

“A fronte di un dibattito politico e di una comunicazione pubblica che rincorrono percentuali target di copertura vaccinale è bene ricordare che oggi non esistono i presupposti epidemiologici per conquistare la cosiddetta immunità di gregge, in grado di proteggere i non vaccinati grazie ad un’elevata percentuale di persone non più suscettibili al contagio, perché vaccinate o guarite”. Lo ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe.

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