Social, preoccupa il piano business di Meta: Facebook e Instagram rischiano di chiudere in Europa?
La notizia che gira sul web sta mandando nel panico milioni di utenti. Ecco cosa sta accadendo
“In assenza di nuove regole, che consentano il flusso dei dati tra Europa e Usa, probabilmente non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti in Europa. Tra questi Facebook e Instagram“. Questa frase, inserita nella comunicazione inviata da “Meta”, la società di proprietà di Mark Zuckerberg, alla Sec (Security and Exchange Commission), ha mandato in panico milioni di persone.
Sarà dunque possibile la perdita dei due social network di riferimento in tutto il continente europeo? Di certo un evento del genere influirebbe negativamente non solamente sugli utenti, ma soprattutto, prosegue Meta, “sulla nostra attività, sulla nostra condizione finanziaria e sui risultati delle nostre operazioni“. E allora, dove sta la verità? Cosa sta accadendo?
In realtà, per esaminare con cura il documento in oggetto, bisogna fare prima una doverosa premessa. Nel luglio 2020, infatti, la Corte di Giustizia Europea ha reso nota una sentenza con la quale negava l’applicazione del “Privacy Shield”, accordo fra Bruxelles e Washington per il trasferimento dei dati fra Stati Uniti ed Europa. Scelta contestata da Zuckerberg e soci, i quali in questo modo non possono utilizzare i flussi di dati europei su server Usa. In assenza, al momento, di un nuovo accordo, Meta ha comunicato alla Sec, come da prassi, lo stato di preoccupazione riguardante il proprio piano business.
SOCIAL IN CHIUSURA? LA SMENTITA DI META
È innegabile, ad ogni modo, che la notizia che è circolata ad ampio raggio in tutta Europa è divenuta ampiamente oggetto di discussione. Così, Meta è corsa ai ripari diramando un comunicato che, al momento, toglie ogni dubbio. “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. – Scrive l’azienda statunitense -. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo e su adeguate misure di protezione dei dati”.
Allarme rientrato, dunque, al momento, per le oltre trecento milioni di persone che ogni giorno in Europa utilizzano Facebook ed Instagram, nonché per i migliaia di dipendenti al servizio di Zuckerberg, destinati ad aumentare di diecimila unità nei prossimi mesi, all’interno dell’operazione “Metaverso”. Tuttavia, la questione legata al trasferimento dei dati tra Usa ed Europa non finisce qui, e dovrà essere al più presto risolta.