Spostamento Sasn Palermo, marittimi: “È in atto un depotenziamento della struttura”

Medici mancanti, disagi nelle procedure e spese a cui far fronte. Il personale marittimo risponde al direttore Usmaf-Sasn Claudio Pulvirenti

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Il trasferimento della sede Sasn (Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante) di Palermo, da via Carmelo Onorato a via Gaetano Lauriano, continua a fare discutere tra i marittimi. Questi ultimi, infatti, non hanno ritenuto sufficienti le rassicurazioni recentemente fornite a Palermo Live da Claudio Pulvirenti, direttore regionale Usmaf-Sasn Sicilia. “Non sarà via Onorato, sarà un’altra zona, pazienza – aveva affermato tra le altre cose Pulvirenti – ma ciò che è certo è che stiamo cercando di migliorare i servizi“.

Tuttavia, secondo una gran parte del personale navigante, molte delle affermazioni del dott. Pulvirenti non sarebbero aderenti al vero. Inoltre i marittimi si manifestano preoccupati dal dovere attendere ancora un anno per potere godere della possibilità di usufruire di medici che, a loro dire, sono assenti da diverso tempo presso l’attuale sede Sasn di via Onorato.

“ALLA SASN DI VIA ONORATO SPECIALISTI MAI SOSTITUITI”

Da tempo è in atto un depotenziamento della struttura – Afferma una delegazione di marittimi a Palermo Live -. Dal 2018 manca lo specialista otorinolaringoiatra presso l’ambulatorio di via Onorato. Che non si è proceduto a sostituire, con aggravio economico di spesa per tutti i marittimi. Il personale navigante, così, viene trasferito presso un medico convenzionato esterno. Inoltre esiste una cabina audiometrica costosissima, funzionante ma inutilizzata ed abbandonata. Per gli esami audiometrici, dunque, veniamo ugualmente reindirizzati sempre dal medesimo specialista, comportamento chiaramente anti-economico.

Dal 2017 inoltre – proseguono – non si è provveduto a sostituire il dermatologo, nonostante anche in questo caso esistano apparecchiature costose abbandonate. Da circa sei mesi, poi, non si hanno più notizie del cardiologo, e si è costretti ad andare ad effettuare le visite cardiologiche ed ecg presso la clinica Triolo Zancla, ove vengono inviati i marittimi con tempi lunghi di attesa.

E come se non bastasse da quasi sei anni non esistono più i medici domiciliari presso il comune di Palermo, ove prima ve ne erano tre – proseguono le rimostranze dei naviganti -. Questi, una volta deceduti o dimessi, non sono più stati rimpiazzati. Ciò comporta che – si specifica – fuori dall’orario di apertura dell’ambulatorio di via Onorato, in casi di urgenza, il marittimo è costretto a recarsi da Palermo a Terrasini o Bagheria, ove residuano ancora medici fiduciari.

“COSTRETTI A PAGARE UN SERVIZIO A CARICO DELLO STATO”

Per i motivi spiegati, dunque, i marittimi raccontano di dovere spesso essere “costretti a pagare un cardiologo privatamente di propria tasca, per ottenere con urgenza una prestazione che dovrebbe essere a carico dello Stato. Il tutto al fine di avere l’idoneità alla navigazione velocemente per non perdere il lavoro.

Non ci si può trincerare dietro la scusante che i locali di via Onorato sono insufficienti ad ospitare gli specialisti – replicano i marittimi al direttore Sasn – perché questi medici erano in servizio in sede con orari diversi e mai in contemporanea. Dunque gli uffici per 50 anni sono stati sufficienti e capienti. Inoltre recentemente è stato assunto un metronotte, con aumento dei costi generali di gestione, a discapito delle prestazioni sanitarie erogate.

“LA NUOVA SEDE SASN PORTEREBBE INNUMEREVOLI DISAGI”

Analizzando poi i disagi logistici che avrebbe l’utenza nella nuova sede, questi sarebbero innumerevoli – sostengono i naviganti -. A partire dalla visita biennale, per la quale il marittimo sarebbe costretto a fare andirivieni tra capitaneria di porto e cassa marittima. Poi, una volta ottenuta l’idoneità, dovremmo tornare da via Lauriano in via Crispi, al fine di avere il visto per imbarcare. Identico discorso per eventuali infortuni, circostanza che creerebbe i medesimi disagi, con l’aggiunta di condizioni di salute precarie.

Per non parlare dei marittimi fuori sede – continuano – per i quali le complicazioni sarebbero maggiori. Loro, infatti, sarebbero costretti a prendere mezzi di trasporto per fare la visita biennale, o altre prestazioni, lontani dal posto di lavoro.

“TRENTAMILA EURO DI RISPARMIO A FRONTE DI DISSERVIZI”

Sorgono spontanee alcune domande – concludono i naviganti -. Cosa sono trentamila euro di risparmio per il bilancio statale quando si creano innumerevoli disservizi per l’utenza e si sperpera il denaro pubblico in prestazioni pagate a convenzionati esterni o in apparecchiature comprate ed abbandonate o in metronotte? Non sarebbe più logico mantenere una sede in prossimità del porto di Palermo? La risposta è sempre la stessa: l’Italia è tutta un paradosso”.