Il “Bonus 200 euro“, recentemente introdotto per aiutare a ridurre l’impatto dei rincari che sta subendo la vita degli italiani, è già vicino all’addio. Tuttavia, da ciò che trapela, la soluzione tampone potrebbe lasciare spazio a misure definitive più efficaci a fronteggiare la crisi. Il premier Draghi, seppur dimissionario, intende lasciare il futuro Governo in condizioni di avere un quadro ben definito sugli interventi da portare avanti. Si agirà, in particolare, “sulla decontribuzione dei lavoratori dipendenti, quindi si aumenterà il netto in busta paga”. A spiegarlo è Pierpaolo Bombardieri, segretario Uil, che esprime soddisfazione per la volontà dei piani alti di eliminare i bonus “una tantum” per agire in maniera più diretta e definitiva sul problema.
Di fatto la misura, contenuta tra le altre nel “Dl Aiuti bis”, consisterebbe in un taglio delle tasse a carico dei contribuenti. Azione che produrrebbe come effetto immediato un aumento degli utili netti nelle buste paga, nella misura dell’1% della decontribuzione dei redditi fino a 35 mila euro. Una svolta che dovrebbe avere un effetto immediato, e prolungarsi fino a fine anno, in attesa della nuova legge di Bilancio.
Il nuovo decreto per contenere le difficoltà degli italiani si avvarrà di risorse pari a 14,3 miliardi. La spesa per la decontribuzione non sarà inferiore a quella già attuata con il bonus 200 euro. Anzi, data l’intenzione del Governo di allargare l’agevolazione ad altre fasce, come stagionali e precari precedentemente esclusi, si supereranno molto probabilmente i 6,5 miliardi di euro stanziati con il recente bonus.
Inoltre, nel decreto, dovrebbe essere previsto anche l’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette (misura che costerebbe circa 2 miliardi), con la conferma del bonus sociale ad esse connesso. Un miliardo, invece, dovrebbe servire alla proroga del taglio delle accise su benzina e diesel; la cui data di scadenza verrebbe così allungata rispetto all’attuale termine del 21 agosto. Pare che invece non sussistano i margini per operare un taglio dell’iva sugli alimenti, proposta inoltrata dalla Lega. La misura non convince principalmente perché non andrebbe ad incidere in base ai redditi, ma sulla totalità della popolazione. Non si esclude, tuttavia, un intervento parziale in tal senso.
La relazione del ministro dell’Economia, Daniele Franco, dovrà passare domani, 28 luglio, al varo della Camera. In seguito, dopo la valutazione in Consiglio dei ministri, la prossima settimana potrebbe già essere approvato il decreto.
Foto copertina: Nurse24.it