Tank russi dentro l’acciaieria, ma è possibile uno scambio di prigionieri

Per l’Azovstal soluzione militare impossibile. L’Ucraina tenta come ultima spiaggio lo scambio di prigionieri che coinvolga il battaglione Azov. Trattative in corso

Nuovo attacco della Russia contro l’acciaieria Azovstal a Mariupol, dove sono asserragliati i militari ucraini del battaglione Azov. Il consigliere comunale Petro Andriushchenko ha scritto su Telegram: Azovstal viene attaccata, non solo dal cielo e con l’artiglieria, ma anche con i tank. Se c’è un inferno sulla Terra è quello”. Secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, nell’acciaieria sarebbero rimasti un migliaio di soldati, la metà dei quali feriti. “La situazione ad Azovstal è molto difficile. Sbloccarla militarmente è impossibile”, ha detto. Sottolineando che i militari ucraini nell’acciaieria di Mariupol “non vogliono arrendersi e questo merita rispetto”.

ACCIAIERIA: L’UCRAINA HA PROPOSTO UNO SCAMBIO DI PRIGIONIERI

La vicepremier ha aggiunto che i russi “non vogliono accettare la “procedura di uscita” dei militari e non ne siamo sorpresi. Il governo cerca ogni modo possibile per poter trovare la soluzione. Ad ora abbiamo proposto lo scambio: noi portiamo via tutti i feriti e liberiamo i prigionieri russi stando alle ordinarie regole di scambio. Sono in corso i negoziati”. Ma nel frattempo il reggimento Azov ha denunciato che ci sono stati almeno 38 raid in 24 ore, di cui 4 con bombardieri strategici. Assalti che potrebbero diventare ancora più pesanti. D’altronde ora che nell’impianto non ci sono più civili gli assedianti «hanno le mani libere». I difensori, però, non fanno passi indietro. «Abbiamo solo due opzioni: evacuare la guarnigione sotto la garanzia di terzi o combattere fino alla fine. Non ci arrenderemo mai». Se non ci saranno novità, si potrebbe anche arrivare a scontri corpo a corpo tra i soldati ucraini, asserragliati nei cunicoli dell’acciaieria-bunker e i militari russi. Con perdite altissime, sia su un fronte che sull’altro. Iryna Vereshchuk, la vicepremier ucraina citata dall’Ukrainska Pravda ha spiegato che al momento «non c’è ancora nessun accordo, ma le trattative sono in corso›. Pare che i russi stiano prendendo in considerazione l’opzione scambio si prigionieri.

I vertici militari ucraini hanno dato poche speranze di una possibile offensiva per liberare gli ultimi difensori di Mariupol. “Ad oggi, una simile operazione richiederebbe un considerevole numero di truppe perché i soldati ucraini si trovano ad una distanza di 150-200 km”, ha spiegato il numero due dello stato maggiore, generale Oleksiy Hromov.  sottolineando che si tratterebbe di un’operazione molto costosa in termini di vite umane, perché i russi hanno eretto potenti difese.