Due morti alla Targa Florio 2017, termina con l’assoluzione il processo per omicidio colposo
Il 21 aprile 2017 morirono, in occasione della gara, il pilota Mauro Amendolia e un commissario di gara, Giuseppe Laganà
Termina con l’assoluzione di tutti gli imputati il processo sulla Targa Florio 2017, in occasione della quale, il 21 aprile, morirono il pilota Mauro Amendolia e un commissario di gara, Giuseppe Laganà. Quest’ultimo fu travolto dalla Bmw Mini Cooper guidata da Amendolia. A fianco del pilota era presente la figlia, rimasta ferita nell’incidente.
Secondo quanto accertato dalle perizie, Amendolia non avrebbe allacciato la cintura di sicurezza. L’uomo è così morto sul colpo dopo aver perso il controllo della vettura. Al contrario la figlia, che indossava la cintura, è riuscita a salvarsi nonostante le gravi ferite riportate.
Targa Florio 2017, il processo
Il gip di Termini Imerese, Claudia Camilleri, ha assolto dall’accusa di omicidio colposo il direttore della gara automobilistica Targa Florio 2017, Marco Cascino, il delegato all’allestimento del percorso, Antonio Pochini, e l’Aci, difesi dagli avvocati Roberto Tricoli, Massimiliano Miceli per l’Automobile club Italia, Marco Baroncini e Francesco La Loggia.
Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero dovuto vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza per il percorso e per i piloti. Non è dello stesso avviso il giudice, che ha invece assolto gli imputati.
Prosegue intanto con il rito ordinario, il processo a carico del presidente dell’Aci e organizzatore della gara, Angelo Pizzuto. Della morte di Giuseppe Laganà, invece, è stato considerato responsabile solo Amendolia, che lo travolse con l’auto.
Foto da Facebook Gemma Amendolia