Teatri siciliani, partiti i finanziamenti per il recupero delle strutture

Soltanto nella provincia di Palermo sono previsti ben diciassette interventi

La Regione Siciliana mira a rivitalizzare il teatro nell'isola

Un centinaio di interventi che coinvolgono le strutture teatrali di tutte e nove le province siciliane.

Sono partiti i finanziamenti per l’ammodernamento e il recupero di alcuni importanti teatri nel territorio regionale, con la firma degli impegni di spesa per circa 21 milioni di euro.

La mappatura delle azioni di recupero prevede, nello specifico, sedici interventi nella provincia di Agrigento e altrettanti in quella di Catania, quattro nel territorio nisseno, sei nell’area di Enna, dodici a Trapani, due in provincia di Ragusa e diciotto a Messina.

Non può mancare Palermo, dove si prevedono ben diciassette interventi spalmati in tutta la provincia.

Una poderosa azione di finanziamento che riguarda un alto numero di realtà teatrali significative e che manifesta concretamente la volontà della Regione Siciliana di rilanciare la centralità del teatro stesso come cuore pulsante della comunità.

I TEATRI : TESTIMONIANZE CHE RACCONTANO I TERRITORI

“I teatri – spiega l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà – non sono solo i luoghi in cui si realizzano iniziative legate allo spettacolo”.

“Essi – precisa -rappresentano anche, quasi sempre, preziose testimonianze architettoniche che raccontano la storia dei territori”.

In una simile ottica, appare chiaro che il buono stato delle strutture teatrali rappresenta la cartina di tornasole del livello di sensibilità culturale di una comunità.

“È per questo – prosegue l’esponente della giunta Musumeci – che interventi importanti come quello che questo governo regionale sta portando avanti, attraverso misure di finanziamento destinate alla riqualificazione di cinema e teatri, non incidono solo sul miglioramento delle strutture, ma rappresentano un’azione concreta per la salvaguardia del patrimonio regionale e la crescita culturale dei territori”.

“Il tutto, nella speranza – conclude il titolare dei Beni culturali – che si possano creare le condizioni perché, intorno a un teatro funzionante, si strutturino nuove forme d’arte e di socializzazione”.