Teatro Massimo, Sunseri (M5s): “Danza sparita, la Regione intervenga”
Luigi Sunseri, deputato regionale del Movimento 5 Stelle, interviene a proposito della sempre più netta riduzione dei balletti da parte della Fondazione lirico-sinfonica Teatro Massimo di Palermo.
Il cartellone 2022 del Teatro Massimo di Palermo prevede otto spettacoli di danza. Un numero esiguo se si riflette sul fatto che lo scorso anno gli spettacoli in programma erano 35. Il dato appare desolante se si aggiunge poi che quello del Massimo è uno dei quattro corpi di ballo rimasti in tutta Italia all’interno delle tredici fondazioni lirico-sinfoniche. L’unico corpo di ballo, tra l’altro, a Sud di Napoli.
“Sono dati veramente desolanti, sui quali il nostro governo regionale dovrebbe riflettere e agire al più presto”. Così è intervenuto sulla questione Luigi Sunseri, deputato regionale del Movimento 5 Stelle.
“In Italia la danza è quasi sparita dai teatri – continua – e nel capoluogo siciliano, oltre ad assottigliarsi gli spettacoli in programma, è del tutto scomparso anche il dibattito sulle stabilizzazioni dei precari, che ad oggi non hanno firmato i contratti di lavoro. C’è una vivace preoccupazione tra gli operatori del settore e non si può più perdere tempo. Sarebbe auspicabile che l’assessore regionale dello Spettacolo, Manlio Messina, aprisse un confronto con il sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone“.
“Le Fondazioni Lirico-Sinfoniche e i loro amministratori hanno infatti il dovere assoluto di salvaguardare la storia culturale italiana in tutte le sue forme, dalla musica, all’opera, al balletto. Forme d’arte che ricevono sia sovvenzioni statali, come prevede la legge, ma anche ingenti risorse da parte della Regione Siciliana. Nella sua qualità di soggetto finanziatore, il governo regionale dovrebbe perciò fare da pungolo, stimolare determinate scelte di indirizzo artistico della Fondazione, spingere per la salvaguardia e per il potenziamento delle attività legate al balletto. Altrimenti l’intero settore del balletto rischia di andare verso il disinvestimento, in favore di opere acquistate da compagnie estere. Sarebbe l’ennesima chiusura, a discapito dell’arte, della cultura e della speranza di tanti giovani ballerini. Un fallimento che dobbiamo scongiurare”.