L’agenzia ministeriale Agenas ha certificato che la Sicilia sta per raggiungere raggiungendo la soglia critica del 30 per cento dei posti letto occupati da pazienti Covid sul totale di quelli disponibili. Dopo due settimane dall’attuazione della zona arancione decisa dall’esecutivo Conte, questo dato sembra confermare le previsioni che hanno spinto Roma a dichiarare l’Isola ad alto rischio. La prossima settimana c’è la riclassificazione del rischio. Come scrive Repubblica, alla Regione è corsa contro il tempo per creare nuovi posti per cercare di scongiurare una disastrosa retrocessione nella scomoda “zona rossa”.
Nell’ultima rilevazione di ieri in Sicilia sono stati contati 817 posti letto, 66 in più dei 751 rilevati da Agenas, e ce ne sarebbero altri 200 attivabili all’occorrenza. C’è molta attenzione su questi dati, perché questo è il punto critico della Sicilia. Cioè la capacità del sistema sanitario di reggere l’urto dei contagi fino al picco previsto a fine mese. Per L’”Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali” (Agenas), la Sicilia non si trova ancora tra le 17 regioni che hanno sforato la soglia del 30 per cento di posti di Rianimazione occupati da pazienti infetti, fissata dal ministero. Ma è esattamente sul valore limite. Una fotografia comunque già superata con i ricoveri di ieri, 13 in più. Per l’area “non critica”, ovvero i reparti di Malattie infettive, Pneumologia e Medicina, la Sicilia è al 36 per cento di occupazione. Poco sotto la soglia del 40.
Quindi nell’ultima rilevazione della Regione aggiornata a ieri, il totale dei posti di Terapia Intensiva disponibili è superiore a quello rilevato da Agenas. In totale in Sicilia ce ne sarebbero 817, se si considerano i privati. Di questi 326 sono dedicati ai pazienti Covid e 491 a tutte le altre patologie. Come riporta Repubblica Palermo, questi dati sono contestati dalla segreteria regionale del sindacato Cimo Fesmed, che ha fatto un censimento mobilitando i segretari aziendali: «I posti letto realmente attivati sono 550 al 17 novembre. L’occupazione dei pazienti Covid è quindi superiore al 42 per cento. La Regione prova a camuffare i numeri». Anche Anaao Assomed ha sollevato il tema a livello nazionale: «Quando si parla di 11mila posti di terapia intensiva, 3.500 sono sulla carta». Dalla Regione assicurano che i dati comunicati sono reali.