Terremoto all’Ast, Musumeci denuncia il direttore: “Da sempre contro ogni malaffare”

Il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava: “Una volta di più siamo convinti che in Sicilia occorra una bonifica morale profonda che non può essere delegata al lavoro della magistratura”

dimissioni

E’ un vero e proprio terremoto quello che investe Ast, società interamente partecipata dalla Regione Siciliana che svolge il servizio di trasporto pubblico locale sia a livello urbano che interurbano.

Sono nove le misure cautelari eseguite dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo. Agli arresti domiciliari Andrea Ugo Enrico Fiduccia, 71 anni, direttore generale dell’azienda; negli altri otto casi si parla invece di misure interdittive della durata di un anno (QUI I NOMI E I DETTAGLI).

Sulla questione è intervenuto, con una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Com’è noto a tutti in Sicilia, il governo della Regione ha formalmente mosso in questi anni tutti i rilievi possibili al direttore dell’Ast, che ho incontrato una sola volta, in riunione al Palazzo Orleans – credo nel 2020 – e al quale ho manifestato pubblicamente tutta la mia disistima, chiedendo al presidente dell’Ast di rimuoverlo. Alla luce delle intercettazioni oggi diffuse, ho dato mandato ai miei legali di presentare una denuncia“.

“Sono orgoglioso, invece – aggiunge Musumeci – che nell’ordinanza – ancora una volta – si evidenzi come l’attività del mio governo abbia impedito la commissione di atti illegittimi. Siamo stati contro ogni malaffare e adesso (e nel futuro) emergerà sempre la nostra linearità di condotta rispetto a certe abitudini che, forse, si vogliono dimenticare”.

Ast, il commento di Gianfranco Miccichè

Sull’inchiesta giunge anche il commento del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. “Chiedo al signor Fiduccia – si legge in una nota – di indicare alla Procura i nominativi delle persone assunte su mia pressione, altrimenti lo denuncio per diffamazione. Non credo di avere il suo numero di telefono, né mi ricordo come sia fatto fisicamente. Quello di tirare fuori il mio nome sta diventando uno sport insopportabile”.

“In Sicilia occorre una bonifica morale profonda

“Non spetta alla politica individuare eventuali profili penali, ma certamente l’inchiesta che ha colpito il management dell’Ast non può essere derubricata a questione che riguardi solo la Procura”. Così il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava ha dichiarato in merito all’inchiesta.

“Davanti alle circostanziate accuse di una gestione privatistica ed economicamente dissennata di un asset fondamentale per la Sicilia, di fronte allo scempio morale di un’azienda utilizzata come bancomat per assunzioni e clientele, ci chiediamo quale attività di controllo sia stata messa in campo dagli assessorati competenti in questi anni. E pretendiamo di sapere se il governo della Regione stia monitorando l’azione delle altre società partecipate per scongiurare casi analoghi e per abolire definitivamente l’utilizzo criminogeno delle agenzie interinali al posto di procedure concorsuali pubbliche”.

“Quanto all’immagine e ai fatti che quelle intercettazioni ci restituiscono, una volta di più siamo convinti che in Sicilia occorra una bonifica morale profonda che non può essere delegata al lavoro della magistratura. Un ceto politico, qualunque sia la sua collocazione politica, ripiegato solo sulla ricerca del consenso è una zavorra della quale i siciliani si devono liberare. Prima che sia troppo tardi”.

CONTINUA A LEGGERE