Sono rientrati a Palermo nella giornata di ieri, 8 luglio, Rosalia Manosperti e Antonio Mirabile, i coniugi palermitani protagonisti della tragedia che ha tenuto col fiato sospeso l’intera nazione. La coppia, in vacanza a Sharm El Sheikh, in Egitto, col figlio di sei anni, ha assistito alla morte di quest’ultimo, per ragioni ancora da chiarire. In gravi condizioni anche il padre del piccolo, il cui quadro clinico aveva complicato le possibilità del rientro in Italia.
La coppia è infine giunta ieri all’aeroporto “Falcone Borsellino” alle 13.20 col volo Leaerjet 45. Un’ambulanza ha trasportato i due al Policlinico di Palermo.
“La paziente ha eseguito ieri pomeriggio alcuni accertamenti ecografici e, compatibilmente con la tragedia vissuta, dal punto di vista clinico sta bene e la sua gravidanza procede regolarmente. È stata dimessa in modo protetto nella tarda serata di ieri per poi tornare stamattina ed effettuare un nuovo controllo per monitorare meglio le condizioni di salute”. Così rende noto il professor Renato Venezia, Direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia.
Sulle condizioni del marito informa, invece, il dottor Salvo Miceli, dirigente medico della struttura complessa di Medicina interna con Stroke Care. “Il paziente – spiega – al momento ha un quadro clinico stabile. Stiamo eseguendo ulteriori esami, necessari per capire che cosa abbia scatenato questa reazione. Un riscontro più chiaro potremo averlo solo nei prossimi giorni quando avremo modo di valutare anche gli effetti delle terapie in corso”.
Nelle prossime ore anche il corpicino di Andrea dovrebbe rientrare a Palermo. Rosalia Monosperti ha manifestato la volontà di andare all’aeroporto per accoglierlo. “Lo ha fatto anche il padre, ma al momento non sappiamo se sarà possibile”, dicono dall’ospedale.
Intanto, si cerca di far luce sulla morte del bambino. Lo studio legale Giambrone & Partners ha comunicato che “nell’interesse della famiglia Mirabile/Manosperti, per il tramite dello zio, ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo.” A dichiararlo l’avvocato Gabriele Giambrone, socio dello studio legale che assiste i familiari.