L’assessore alla Mobilità di Palermo, Giusto Catania, torna alla carica sul progetto del tram cittadino. E questa volta l’attacco è diretto al consigliere comunale Giulia Argiroffi, ex M5s ora del gruppo Oso. Argiroffi, in una nota su Facebook, ha dichiarato che “La società ICMQ, incaricata di valutare il progetto, ha esaminato la documentazione integrativa che aveva richiesto al Comune. E ha dichiarato non approvabile il progetto Tram Palermo. Praticamente, 800 milioni di euro buttati per incapacità progettuale. Ora vogliamo sapere di chi è la colpa e chi pagherà i danni”.
Non tarda ad arrivare la replica-attacco dell’assessore Catania. “La consigliera Argiroffi trasforma i suoi desideri in verità. Oggi ha dichiarato in Consiglio comunale che la società incaricata di fare la verifica del progetto del sistema tramviario della città di Palermo avrebbe dichiarato il progetto ‘non approvabile’. Siamo ormai abituati alle bugie della consigliera, ma stavolta credo che abbia esagerato nel diffondere una notizia, semplicemente, falsa”.
“Nelle conclusioni del ‘rapporto di ispezione intermedio’ (quindi non finale!) redatto dalla società ICMQ si può leggere testualmente – continua l’assessore -. ‘Si riportano a titolo esemplificativo tre tematiche di particolare rilievo che necessitano di chiarimenti/integrazioni ossia:- Tipologia di veicolo; – Gestione del progetto e della risoluzione delle interferenze; – Definizione del Computo Metrico Estimativo. La risoluzione delle ‘Non Conformità’ e delle ‘Osservazioni’ riscontrate e segnalate nei capitoli precedenti consentirà nella prossima fase di controllo una valutazione positiva delle verifiche effettuate ai sensi della normativa vigente e finalizzate alla validazione del progetto da parte del Responsabile del Procedimento’. Si parla di richiesta di chiarimenti e integrazioni che consentiranno la validazione del progetto, nessuna bocciatura in vista”.
Attacca infine Catania: “La consigliera Argiroffi, con le sue interpretazioni fantasiose, ha dichiarato bocciato il progetto del tram almeno una decina di volte. Dal Ministero delle Infrastrutture, dal Genio Civile, dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici, dalla Commissione VIA/VAS, dalla Soprintendenza ai beni culturali. Credo che il Consiglio comunale e l’Amministrazione comunale di Palermo debbano assumere iniziative, a tutela delle credibilità delle istituzioni, al fine di evitare il diffondersi costante di simili falsità”.