Uffici pubblici, garantiti i servizi che non si possono svolgere da remoto

“Non si potranno attuare le parti dell’ordinanza la cui esecuzione possa violare le norme sulla riservatezza dei dati o procurare un’interruzione di pubblico servizio.” Il comunicato dell’Amministrazione Comunale di Palermo

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UNICOOP e UNCI Sicilia contro il Comune di Palermo

In attesa di chiarimenti o provvedimenti integrativi dell’Amministrazione regionale in merito all‘Ordinanza presidenziale 84 del 13 agosto – comunica l’Amministrazione Comunale di Palermo – anche alla luce delle richieste di chiarimenti formulate dal Garante sulla privacy, non si potranno attuare le parti dell’ordinanza la cui esecuzione possa violare le norme sulla riservatezza dei dati o procurare un’interruzione di pubblico servizio.

Resta fermo – evidenzia il comunicatol’obbligo di garantire l’accesso ai servizi a tutti gli utenti richiedenti, in modalità in presenza o con modalità telematiche. Occorrerà assicurare l’erogazione in presenza di tutte le funzioni e servizi che non si possono espletare in modalità digitale o da remoto; a tal proposito, la verifica che il servizio o la funzione possano essere assicurati soltanto in presenza fisica va valutata dagli Uffici procedenti”.

In questo modo l’Amministrazione Comunale di Palermo, per voce del direttore generale Antonio Le Donne, pone fine, al momento, alla questione relativa alla chiusura degli uffici pubblici ai non possessori di Green Pass. “Credo sia opportuno informare la cittadinanza su come procedere per chi ha necessità di alcuni servizi importanti – Aveva dichiarato il consigliere comunale Ottavio Zacco -. Tra questi il rinnovo o il duplicato della carta d’identità, la dichiarazione di nascita o la pubblicazione del matrimonio; tutti servizi che difficilmente possono effettuarsi online”.

IL PRESUNTO “PASTICCIO”

La decisione del comune di Palermo di interdire l’accesso agli uffici ai cittadini senza Green Pass è semplicemente assurda, considerato che il presidente Musumeci ieri con una nota ha chiarito che l’ordinanza, su questo punto, non sarà operativa fino al pronunciamento del Garante della Privacy – Ha affermato il capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Palermo Francesco Scarpinato -. Per non parlare del fatto che buona parte dei servizi non sono svolgibili da remoto. Insomma, l’ennesimo pasticcio del sindaco Leoluca Orlando e della sua improvvisata giunta. Non è poi chiaro chi dovrebbe controllare il green pass o con quali strumenti.”

La risposta in merito del vicesindaco di Palermo, Fabio Giambrone, non si è fatta attendere. “La dichiarazione resa oggi pomeriggio dal capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale rasenta il paradosso. Tale dichiarazione che sottolinea un presunto pasticcio da parte del Comune di Palermo arriva infatti da esponenti che sostengono Musumeci, che non riflettono sul fatto che questa Amministrazione si è solo adeguata al rispetto di una ordinanza firmata dal Presidente della Regione che regolamenta l’ingresso negli uffici pubblici solo ai cittadini possessori del Green Pass. Siamo in attesa di comprendere e non attraverso dei comunicati stampa se questa ordinanza sarà soggetta a revoca“.

Se è vero infatti che il presidente Musumeci aveva indicato tale disposizione nell’ordinanza, è altrettanto vero che l’attuazione della stessa era stata sospesa in attesa del pronunciamento definitivo del Garante sulla Privacy. Quest’ultimo, infatti, si era opposto al contenuto specifico dell’ordinanza regionale, chiedendone la sospensione in quanto in essa sarebbero contenute violazioni al trattamento dei dati personali.