Uil Pensionati Sicilia, a Palermo il consiglio regionale
Il segretario generale Claudio Barone: “Pnrr, occasione da non perdere per organizzare la medicina di prossimità”
I nuovi scenari economici determinati , oltre che dall’emergenza sanitaria, anche dai rincari energetici e dagli esiti globali dell’invasione russa, con particolare attenzione rivolta agli anziani, alle prese con l’ inflazione e l’aumento dei costi delle bollette.
Anziani che, malgrado i disagi, continuano a rappresentare, per le famiglie siciliane e non solo, il vero ammortizzatore sociale funzionale alla vita di tante famiglie.
A questi temi è stato dedicato il consiglio regionale della Uil Pensionati Sicilia tenutosi oggi a Palermo, nei locali dell’Astoria Palace Hotel: l’iniziativa, che ha visto la partecipazione del segretario generale della UILP UIL nazionale Carmelo Barbagallo, di fatto dà l’avvio alla stagione congressuale del sindacato.
All’assise dei pensionati siciliani hanno preso parte anche Pasquale Lucia e Cecilia De Laurenzi, rispettivamente segretario organizzativo e tesoriere della UILP nazionale e il segretario generale della Uil Sicilia e Area Vasta Luisella Lionti.
LE PAROLE DEL SEGRETARIO GENERALE CLAUDIO BARONE
A delineare i nuovi assetti economici e sociali per l’isola alla luce degli ultimi accadimenti, è stato Claudio Barone, segretario generale della Uil Pensionati Sicilia. “Sembrava che il peggio fosse ormai alle spalle -commenta – e che fosse in atto un processo di normalizzazione, sia in termini di emergenza sanitaria che sotto il profilo delle conseguenze della pandemia”.
“Purtroppo, i rincari energetici, inaspriti dai nuovi scenari di guerra – aggiunge – hanno determinato un quadro allarmante, ripercuotendosi in primis sulla tranquillità economica delle famiglie”.
“Tutti noi assistiamo – osserva Claudio Barone – nella quotidianità, al raddoppio dei costi delle bollette: i disagi non si abbattono solo sui nuclei familiari ma anche sulle attività economiche e produttive che rischiano, in assenza di provvedimenti adeguati, di non reggere a quella che si preannuncia come una tempesta economica senza precedenti”.
“In una simile situazione – aggiunge – appare veramente difficile immaginare un sistema in cui la transazione ambientale non faccia rima con possibili speculazioni. Il costo del gas è aumentato – precisa -ma oggi chi vende energia elettrica ricavata dal solare e dall’eolico non ha subito rincari: gli extra profitti andrebbero pertanto reinvestiti a favore della comunità”.
“Il tessuto produttivo della Sicilia – spiega – è in gran parte legato ai petrolchimici: occorre subito procedere alla loro riconversione”.
BOCCIATO IL PROGETTO SULLE PALE EOLICHE
Il segretario “boccia” però il progetto sulle pale eoliche presentato a Trapani nei giorni scorsi. “Danneggerebbe l’ambiente e il turismo – puntualizza – mettendo a repentaglio la pescosità e la biodiversità: occorre entrare nel merito, andando oltre le opzioni ideologiche”. Molto forte la preoccupazione per la “fuga dei cervelli”, soprattutto quella che coinvolge i laureati delle facoltà scientifiche.
“I dati dell’occupazione diminuiscono – chiarisce – ma, paradossalmente, calano anche i numeri relativi alla disoccupazione: i giovani neppure cercano un lavoro in Sicilia, e vanno via”.
“PNRR, OCCASIONE DA NON PERDERE PER ORGANIZZARE LA MEDICINA DI PROSSIMITÀ”
In tema di riorganizzazione della medicina sul territorio, inoltre, la Uil Pensionati Sicilia sottolinea la necessità di valorizzare il personale che, negli ultimi anni, ha lavorato in prima linea per combattere il Covid 19. “La Sicilia annovera una popolazione di un milione di anziani, e molti hanno bisogno di cure – aggiunge – ecco perchè occorre utilizzare al meglio le risorse del PNRR per modificare l’offerta sanitaria, ad oggi incentrata sui grandi ospedali, e puntare su una sanità territoriale e di prossimità”.
“Metà dei ricoveri negli ospedali siciliani sono impropri – spiega il segretario generale della Uil Pensionati Sicilia – perchè non vi è alcuna alternativa ai nosocomi: molti rinunciano addirittura alle cure poichè non possiedono le risorse economiche per accedere alla sanità privata e le liste d’attesa, come è noto, sono spesso interminabili”.
Un segnale positivo, secondo l’esponente sindacale, è rappresentato dalla presentazione, nei giorni scorsi, del piano regionale che individua gli ospedali e le case di comunità sul territorio. “Ora però – avverte – occorre far sì che le infrastrutture non rimangano vuote: bisogna reperire le professionalità e il personale che potranno offrire servizi, collegandoli ai medici di famiglia e tesorizzando le esperienze compiute durante l’epidemia”.
Il sindacato chiede alla politica un confronto in merito tra assessorati competenti ed Enti locali.
“Troppi nodi ancora da sciogliere, drammaticamente messi in luce dall’emergenza pandemica – conclude – a partire dalle case di riposo, alcune delle quali neppure sono censite: di certo, non possiamo lasciare gli anziani in una condizione di abbandono”.
LE PAROLE DI BARBAGALLO
Parole condivise in toto da Carmelo Barbagallo, che non ha nascosto la forte preoccupazione legata alle conseguenze della guerra: un nuovo fardello con il quale fare i conti, mentre l’emergenza sanitaria, anche se non più acuta, imperversa ancora.
“Occorre contrastare l’inflazione – ha dichiarato – ridando potere d’acquisto ai lavoratori e ai pensionati: ai primi, attraverso i contratti e ai secondi, con la quattordicesima e l’adeguamento dei redditi da pensione”.
“In almeno una famiglia su due – precisa – i pensionati contribuiscono in modo determinante a fornire servizi a figli e nipoti, sopperendo alle carenze sociali ed economiche”.
“La pandemia ci ha insegnato, in materia di sanità pubblica – osserva – che il sistema vigente è sbagliato: occorre ripensare il tutto, costruendone uno nuovo e in grado di fornire servizi di qualità alla collettività, puntando più sulla prevenzione che sull’ospedalizzazione”.
BASTA NUMERO CHIUSO ALL’UNIVERSITA’
“Basta con il numero chiuso nelle università – dichiara – e con la formazione di specialisti che regaliamo all’estero”. “Eravamo favorevoli al MES, che destinava trentasei miliardi alla sanità pubblica – spiega Carmelo Barbagallo – ma ciò è stato impedito, con la scusante di un debito da pagare”.
E, sulla legge relativa alla non autosufficienza, infine, la posizione della Uil Pensionati è chiara: si tratta di uno strumento fondamentale del quale si sollecita l’attuazione.
Ma, di certo, non può essere finanziata con l’aumento delle tasse, a spese dei cittadini.