Quanto ha speso l’Unione Europea per comprare i vaccini?

Sta creando perplessità la decisione della Unione Europea di secretare i contratti di acquisto dei sei vaccino anti Covid

L’Unione Europea ha provveduto tempestivamente ad acquistare per tutti gli stati membri i vaccini contro il Covid. Per non creare forme di competizione e disuguaglianze. Ma quanto ha speso per provvedere all’approvvigionamento? La domanda è rimasta finora senza risposta. I contratti d’acquisto stipulati fino ad ora con con le sei case farmaceutiche fornitrici sono stati secretati. Sollecitata da un’interrogazione parlamentare, la Commissione dell’Unione si è rifiutata di rispondere, tirando in ballo il segreto commerciale. Ma questo di solito si applica solo a quelle informazioni che possono essere sensibili per le aziende. Sulle condizioni e il prezzo dovrebbe esserci massima trasparenza. A meno che non si voglia nascondere qualcosa.

POTREBBERO ESSERE STATI PAGATI TROPPO

Secondo l’europarlamentare belga Marc Botenga, autore dell’interrogazione, la Commissione, per fare in fretta, potrebbe aver pagato pagato prezzi troppo alti: «Ha negoziato i contratti velocemente e non sono sicuro che lo abbia fatto nel migliore dei modi». Botenga ha fatto notare anche che «nella squadra dei negoziatori della Commissione c’è Richard Bergstrom, fino al 2016 a capo dell’Efpia, la lobby farmaceutica europea, un personaggio che è in totale conflitto di interessi». L’agenzia di stampa Reuters ha calcolato, riferendosi ai vaccini acquistati negli Usa, che i prodotti di Pfizer e Moderna potrebbero costare oltre 10 miliardi di euro.

IL CONTROLLO DELLA CORTE DEI CONTI EUROPEA

Sulla congruità dei prezzi vigila la Corte dei conti dell’Unione ma per un controllo ci vorrà tempo. Il parlamentare che ha presentato l’interrogazione, a proposito dell’attività della Commissione, ha ricordato il caso del Remdesivir, un’antivirale anti Covid: «La Ue aveva contrattato un accordo di 1 miliardo a inizio ottobre per 500.000 trattamenti anche se il 23 settembre l’Oms aveva bocciato il farmaco».