Vaccino anti Covid: “Prenotazione di mia moglie annullata il giorno prima”
Da Palermo, il signor Ferdinando lamenta un’assoluta disorganizzazione sanitaria: “I politici facciano più fatti e meno campagna elettorale”.
Quella del signor Ferdinando e della moglie potrebbe essere una vicenda comune a tanti altri ultraottantenni alle prese col vaccino anti Covid. Contattato da PalermoLive, il pensionato palermitano va subito al nocciolo della questione. “Dopo essermi recato presso la struttura preposta per fare il vaccino, mi sono adoperato affinchè, a domicilio causa problemi di salute, lo facesse anche mia moglie. La prenotazione, fatta l’8 febbraio, prevedeva che la prima dose le venisse iniettata domani, giorno 4 marzo. Da allora ho ricevuto due chiamate. Una la scorsa settimana, in cui mi sono stati chiesti i dati anagrafici di mia moglie, l’altra, quella che più mi ha indisposto, stamattina. Nonostante fossi già in possesso dei moduli, causa variazioni degli stessi, l’operatore mi ha infatti chiesto l’indrizzo e mail. Aggiungendo infine che la prenotazione era saltata.”
RISPOSTE EVASIVE
“Ricevere una risposta tanto evasiva, soltanto un giorno prima dal giorno stabilito, pur avendo prenotato quasi un mese fa, non credo sia corretto. A maggior ragione considerando che, essendo mia moglie un soggetto fragile e con diverse problematiche tra le quali l’Alzheimer, va aiutata e preparata con attenzione. Dicono che richiameranno la settimana prossima. Resta il fatto che, già di per sè sotto pressione a causa della pandemia, davanti a certe situazioni ci si sente disorientati oltre che scoraggiati.”
MENO CAMPAGNA ELETTORALE E PIU’ EFFICIENZA
Il signor Ferdinando punta poi il dito contro la classe governante. “Sentire dire ai politici, in particolare quelli della struttura commissariale, che se avessero il numero adeguato di vaccini ne farebbero tanti al giorno, perdonatemi, ma mi sa tanto di campagna elettorale. Scaricano la colpa alla mancanza di vaccini quando invece, come nel caso di quelli destinati agli ultraottantenni, gli stessi ci sono eccome. Chiaro che non potranno mai e poi mai dire la verità, ovvero che non sono in grado di organizzare nei tempi previsti l’operazione vaccinale.”