Vaccino in Gran Bretagna: nel primo giorno due casi di reazioni allergiche

In Gran Bretagna Le autorità sanitarie hanno avvertito di non vaccinare, almeno per ora, chi soffre di “allergie significative” di lunga data

In Gran Bretagna ieri è iniziata la somministrazione del vaccino anti Covid elaborato dai laboratori tedeschi BioNTech, in partnership con il colosso farmaceutico americano Pfizer. La prima britannica a essere vaccinata è stata una 90enne, originaria di Enniskillen, Irlanda del Nord, ospite di una casa di riposo. Si chiama Margaret Keenan, 90 anni, è stata vaccinata all’University Hospital di Coventry. Il secondo è stato William Shakespeare, un 81enne di Warwickshir, che ha ricevuto il farmaco nello stesso ospedale di Coventry.

DUE CASI DI REAZIONI ALLERGICHE

Tra le migliaia di vaccinati di ieri in Uk, due persone hanno riscontrato reazioni allergiche simili a quelle di cui avevano già sofferto in passato. Si tratta di due quarantenni, e sono operatori di case di riposo britanniche. Insieme a pazienti Rsa, ultra 80enni e medici e infermieri pubblici in prima linea per la somministrazione. I due stanno comunque bene: non hanno avuto forti reazioni e “sono già sulla via del recupero”, come ha sottolineato il capo della Sanità pubblica britannica, Stephen Powis. In relazione a questi due episodi, l’autorità nazionale di Controllo sui farmaci (Mhra) ha raccomandato oggi di non sottoporre a vaccinazione anti Covid chi abbia alle spalle una storia di “significative” reazioni allergiche.

NULLA DI GRAVE. IL PROGRAMMA DI VACCINAZIONE CONTINUA

Nulla di grave insomma, dicono gli esperti, anche perché molto spesso nelle prime somministrazioni dei vaccini in generale si hanno reazioni simili su un campione molto ampio. Quindi in Gran Bretagna, il programma di vaccinazione di massa anti Coronavirus avviato ieri, continua. Entro la fine del 2020, circa tre milioni di persone saranno vaccinate con il Pfizer BioNTech. Comunque il governo inglese conta di poter vaccinare tutta la popolazione sul suolo britannico entro l’estate del 2021, soprattutto grazie anche all’imminente arrivo di altri vaccini come quello di Oxford e l’altro di Moderna.