Sicilia in ritardo: 130mila over 80 non hanno ancora avuto il vaccino

Mancano all’appello il 43% di ultra 80enni che devono ancora ricevere il vaccino. Musumeci: «Bisogna neutralizzare un clima di paura»

Sono trascorsi tre mesi dall’inizio della campagna di vaccinazione, ed in Italia ancora si deve completare la copertura anti-Covid sulla fascia di popolazione più in pericolo. Sono gli anziani, gli ultra 80enni e le persone con elevata fragilità. È intendimento del governo recuperare il terreno perso nel mese di aprile. In Italia fra gli over 90 solo il 47,7% ha ricevuto entrambe le dosi il 47,7% , mentre il 73,4% ha avuto la prima dose. Nella fascia over 80 percentuali sono 40,7% con due dose, e il 74,43 con la prima.

LA SICILIA IN RITARDO

Rispetto ai dati nazionali di questa fascia di popolazione che arrancano un po’, la Sicilia è riuscita ad essere ancora più in ritardo. Dei 316mila ultraottantenni siciliani, solo 181mila circa, il 57%, ha fissato l’appuntamento per il vaccino. Di questi il 90% ha ricevuto la prima somministrazione, per un totale di circa 164mila persone, e il 62% anche la seconda. Quindi ci sono circa 130mila over 80 che non si sono ancora registrati nella piattaforma per vaccinarsi. La Sicilia, per quanto riguarda anziani con una sola dose, in questa fascia è ultima in Italia.

OPERAZIONE NONNI

Il presidente della Regione Nello Musumeci, parlando ieri a Sky 24 ha spiegato che probabilmente i problemi manifestatisi intorno al vaccino AstraZeneca hanno creato una psicosi, un clima di paura immotivato che bisogna neutralizzare. Ha detto che occorre superare il diffuso scetticismo che c’è, in genere, verso la vaccinazione anti-Covid, perché vaccinarsi è più sicuro che stare senza vaccino. Per questo sono stati coinvolti medici di famiglia e farmacisti. Per scovare gli ultraottantenni che ancora ancora non hanno avuto il vaccino, si attingerà al censimento anagrafico già registrato nella piattaforma delle Poste, dove per ogni cittadino sono riportate le informazioni anagrafiche e quelle ricavabili dalla tessera sanitaria. I dati saranno gestiti dai medici di famiglia. Inoltre, con l’arrivo di Johnsono&Johnson saranno coinvolte le 700 farmacia che già hanno dato la loro disponibilità.