La Variante Delta impensierisce i siciliani: ecco i vaccini più efficaci

Ottime prestazioni in particolare dal vaccino Pfizer sin dalla prima dose

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La variante Delta, ex indiana, continua a diffondersi in Europa e in Italia. Dall’ultimo rilevamento dell’Iss, la mutazione del Covid che più preoccupa è già presente al 22% ed è stata riscontrata in 16 regioni, tra cui la Sicilia. Ci sono però marcate differenze a seconda dei territori: si va dal 70% di prevalenza in Friuli al 2,9% proprio della Sicilia. Con l’avanzare della Delta sorgono interrogativi sull’effettiva pericolosità della variante e sull’efficacia dei vaccini. Ecco alcune risposte alle domande più frequenti.

LO STUDIO USA

Uno studio Usa ha verificato un’efficacia dopo la prima dose di Pfizer dell’80% e di Moderna dell’83%, uno studio pubblicato su Lancet ha fissato a 76% l’efficacia di AstraZeneca. Le cose cambiano però con la variante Delta: i dati inglesi mostrano un calo di protezione 4 settimane dopo la prima dose per Pfizer al 36% e per AstraZeneca al 30%.

ESSERE VACCINATI METTE AL SICURO?

Con la vaccinazione completa l’efficacia di Pfizer contro la variante Delta è del 79% (contro il 92% sulla Alfa), quella di AstraZeneca del 60% (73% verso la Alfa). Moderna ha appena pubblicato i risultati di uno studio effettuato in India in laboratorio, dove si riscontrano riduzioni modeste (da 3,2 a 2,1 volte) per le varianti Delta e Kappa (altra variante indentificata in India).

VACCINI TUTTI SICURI AL 100% NEL PREVENIRE CASI GRAVI NE DECESSI

Tutti i vaccini in uso in Usa e Unione Europea sono efficaci nel prevenire il 100% di casi gravi e decessi. La doppia dose protegge bene dal rischio di ospedalizzazione e morte anche in presenza della variante Delta, anche se in maniera lievemente inferiore: Pfizer è risultato efficace al 94% dopo la prima dose e al 96% dopo la seconda. AstraZeneca previene i ricoveri con efficacia al 71% dopo la prima dose e 92% con la seconda.

IN ATTESA DEI RISULTATI DEL VACCINO JENSSEN

Il vaccino della Jenssen è il meno utilizzato e ci sono meno dati a disposizione. La casa farmaceutica ha pubblicato i risultati di due piccoli studi effettuati in Sudafrica: il siero si è dimostrato efficace contro la variante Delta anche otto mesi dopo l’inoculazione, con un piccolo calo di potenza, ma minore rispetto al calo provocato dalla variante Beta.

RUSSIA IN AFFANNO

Nei paesi con alto tasso di vaccinazione, come Gran Bretagna e Israele, l’aumento dei casi non ha portato però a un analogo aumento di ricoveri e decessi. Diversa la situazione in Russia dove invece la campagna vaccinale stenta a decollare: negli ultimi giorni con una media di 20 mila contagi si sono registrati più di 600 morti.