Caos alla stazione Notarbartolo, protestano i lavoratori Covisian- Almaviva

La protesta indetta dai sindacati dopo che ieri Ita non si è presentata al tavolo predisposto al Ministero del Lavoro. Sono 543 i dipendenti che rischiano di perdere il posto

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Caos alla stazione Notarbartolo di Palermo, dove si tiene proprio in queste ore il sit-in dei lavoratori coinvolti nella vertenza Almaviva-Covisian, per la commessa Ita. Dopo che quest’ultima non si è presentata ieri al tavolo predisposto al Ministero del Lavoro, le segreterie territoriali SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL – UGL TLC hanno indetto la manifestazione a partire dalle 10 di stamani.

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La protesta alla stazione Notarbartolo

I lavoratori si sono dunque riversati nella zona della stazione, intonando i loro slogan. Si registrano disagi al traffico ferroviario e tramviario. La Polizia ferroviaria e la Digos stanno cercando di sedare gli animi.

“La protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Covisian e Almaviva continua ad oltranza – si legge in una nota dei sindacati -. L’incontro al Ministero tenutosi nella giornata di ieri, in cui ITA diserta il confronto, ha indignato e offeso i lavoratori e l’intera comunità palermitana. È un fatto irresponsabile che rischia di trasformarsi in un vero e proprio massacro sociale. Un atteggiamento che mette in discussione l’autorevolezza dei tavoli ministeriali nonché la sopravvivenza di tutto il settore che rappresentiamo”.

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L’appello al premier Mario Draghi

I sindacati si appellano al Governo nazionale e al Presidente del Consiglio Mario Draghi. Chiedono un “intervento immediato e risolutivo nei confronti di ITA, società al 100% di proprietà dello Stato, alla quale è stato permesso di avviare una gara al massimo ribasso che elude proprio le leggi italiane”.

Le sigle sindacali proclamano una lotta senza sosta affinché non sia disatteso l’accordo sottoscritto da Covisian, lo scorso 21 ottobre, in sede Ministeriale. “A Covisian diciamo che gli accordi sindacali, la professionalità e la dedizione delle lavoratrici e dei lavoratori vanno rispettati – affermano infine -. Scenderemo in strada per difendere i diritti e la dignità umana, per il rispetto degli accordi sottoscritti, per la corretta applicazione delle clausole sociali e per l’affermazione di uno Stato di diritto che possa tutelare le persone”.