Come preannunciato nei giorni scorsi, è stata imminente la mobilitazione dei sindacati a difesa dei lavoratori della commessa Alitalia presso il call center Almaviva di Palermo. Su quasi 600 persone, causa subentro azienda Ita, grava la concreta possibilità di perdere il posto di lavoro dopo ben 20 anni. Una eventualità che, per la città di Palermo suonerebbe come l’ennesima sconfitta nel contesto di un tessuto economico reso ancora più fragile dalla pandemia. Ecco cosa scrivono, in merito alla giornata di oggi, tramite una nota.
“La prima giornata di sciopero indetto da SLC-FISTel-UILCOM nazionali per protestare contro il bando
di gara bandita da ITA per il nuovo servizio clienti ha registrato una adesione media di circa l’80%.
La mobilitazione nasce dall’assenza nel bando di specifiche garanzie di continuità occupazionale per
le oltre 600 persone che oggi garantiscono il servizio per Alitalia; servizio che da metà ottobre andrà
garantito per la nuova compagnia ITA”.
“Abbiamo letto nei giorni scorsi un comunicato stampa di ITA che tende a tranquillizzare circa
l’applicazione della clausola sociale e sul rischio di delocalizzazione. Bene, ne siamo compiaciuti ma a
questo punto urge chiarezza: ITA renda pubblico il bando di gara e, soprattutto, all’indomani della
chiusura della partecipazione alla nuova gara si impegni a convocare subito un tavolo di confronto
per gestire una vicenda delicatissima dal punto di vista occupazionale.
Nel frattempo, nei prossimi giorni, continuerà la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori che da
20 anni assicurano un servizio di prim’ordine alla “compagnia di bandiera”.
Per parte nostra ci aspettiamo a questo punto che dopo le generiche rassicurazioni il management di
ITA passi ai fatti e convochi le parti”.