Continua il viaggio di Elena Pastux e le sue figlie alla volta di Palermo. La vicenda della donna ucraina ha mobilitato l’attenzione dell’intera città, incluso il sindaco Leoluca Orlando. La donna, rimasta bloccata a Kiev a seguito dell’invasione russa, ha infatti lanciato un disperato appello: il rientro a Palermo è tutt’altro che semplice e la piccola Elisa, 8 anni, è affetta da una grave disabilità.
“Non so come fare a rientrare in Italia. Mia figlia necessita di cibi particolari per una grave patologia intestinale. Da qui non riesco nemmeno a chiamare l’ambasciata italiana. Spero che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sensibile alle tematiche umanitarie possa darci una mano”. Questo l’appello lanciato da Elena, a cui si è unito quello dei compagni di Elisa e della dirigente scolastica della scuola Perez di Palermo.
Il sindaco Leoluca Orlando, dal canto suo, ha allertato il consigliere d’ambasciata Nicola Minasi, direttore dell’Unità di crisi della Farnesina richiamando la sua attenzione e quella del suo staff sulla critica condizione della signora Pastux e della figlia.
“Ho avuto contatti telefonici con la signora, garantendo il massimo dell’assistenza. Sono già in contatto con la Farnesina – ha spiegato Orlando – e con le ambasciate competenti. Inoltre stiamo mettendo a disposizione degli ucraini presenti a Palermo delle attività dell’amministrazione comunale per facilitare i ricongiungimenti. Oltre che per accogliere i tanti che sono vittime di quest’assurda guerra provocata dalla Russia. Ancora una volta siamo pronti ad accogliere i profughi del Mediterraneo così come quelli dell’Ucraina”.
Elena Pastux e la piccola Elisa vivono nel capoluogo siciliano ormai da anni. Si erano recate in Ucraina per andare a prendere la figlia più grande, Litiia, 23 anni. Lo scopo era quello di portarla in Italia. Tuttavia, l’invasione da parte della Russia ha impedito loro di prendere l’aereo per Roma che avevano già prenotato per il 3 marzo.
Un viaggio in auto lungo 18 ore, insieme ad una coppia tedesca, le ha condotte quindi a circa 100 Km dalla Polonia. Tuttavia, secondo la polizia, a causa della lunga colonna di vetture in fuga dall’Ucraina, ci sarebbero voluti altri tre giorni prima di poter superare il confine. Una situazione non facile per Elisa e per le sue condizioni di salute.
Ora la notizia che madre e figlie sono riuscite ad arrivare in Polonia e domani potrebbero far rientro in Sicilia.
“Siamo in Polonia – ha spiegato Elena -. Mi hanno aiutato volontari, dottori e poliziotti dell’Ucraina. Una signora polacca è riuscita a farmi passare. Elisa è raffreddata. Domani c’è un aereo che vola da Cracovia a Palermo. Dobbiamo comprare il biglietto”.