VIDEO| Botti e canzoni in piazza, prosegue il ricordo di Emanuele Burgio

Continuano le commemorazioni nei quartieri popolari di Palermo per il ragazzo freddato da tre colpi di pistola in via dei Cassari.

Commemorazione Emanuele Burgio 1

Continuano le celebrazioni, in diversi quartieri popolari di Palermo, in memoria di Emanuele Burgio, ragazzo ucciso nella notte del 31 maggio in via dei Cassari, nel quartiere Vucciria, a pochi metri dalla trattoria “zia Pina“, presso la quale il giovane lavorava. L’ultima commemorazione in ordine cronologico è avvenuta ieri sera alla Kalsa, in particolare a Porta dei Greci. Qui si è radunato un folto gruppo di persone, intente prima ad ascoltare un cantante neomelodico esibirsi e poi dedicarsi al lancio di numerosi giochi d’artificio, visibili da diverse zone del capoluogo siciliano. Uno spettacolo pirotecnico durato oltre cinque minuti, tutto dedicato alla memoria di Burgio, a cui sono stati affiancati anche dei lumini posti per terra.

ESEQUIE DI BURGIO IN FORMA PRIVATA

Le esequie del ragazzo si sono svolte infatti in forma privata. Ciò dopo il divieto imposto dalla Questura sia per motivi di ordine pubblico che per il rispetto delle normative anti-covid. L’autorità cittadina aveva inoltre ordinato il presidio massivo del territorio, impiegando i reparti inquadrati ed ordinando la rimozione immediata di lenzuoli e teli in memoria del giovane. Nonostante ciò però, le celebrazioni spontanee di solidarietà verso la famiglia continuano in diversi quartieri popolari: Kalsa, Vucciria, Zen e molti altri ancora. Rimane forte infatti l’impatto emotivo causato dall’omicidio del giovane, molto conosciuto in alcune zone della città.

NON ERA PRESENTE IL PADRE

Alla commemorazione della famiglia non era presente nemmeno il padre Filippo, al quale il magistrato di sorveglianza non ha concesso il permesso di partecipare. L’uomo si trova in carcere a Voghera per una condanna definitiva a 9 anni per associazione mafiosa. Il genitore del venticinquenne ha avuto la possibilità solamente di fare una videochiamata con la moglie per vedere il figlio un’ultima volta. A finire in manette, per l’omicidio, sono Matteo, Domenico e Giovanni Battista Romano. Per loro il gip di Palermo Piergiorgio Morosini ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Quel che è certo è che, a quasi due settimane dai fatti di via dei Cassari, la “presenza” nei cuori di molti ragazzi dei quartieri popolari di Palermo rimane forte.