VIDEO| Palermo, il piano non funziona: città sommersa dai rifiuti

Rap aveva annunciato un importante dispiego di mezzi e personali, ma ad oggi il capoluogo rimane sommerso dalla spazzatura.

rifiuti Falsomiele Palermo

Nonostante i buoni propositi di Rap, Palermo continua ad essere invasa dai rifiuti. Questo è infatti il quadro che emerge da questo caldissimo inizio settimana, nel quale i residenti del capoluogo siciliano, oltre a combattere con il caldo, devono far fronte al tanfo insopportabile proveniente da incredibili ammassi di spazzatura presenti in diverse strade della città. Un quadro sconfortante tutt’altro che emergenziale, visto che il problema si ripropone ciclicamente e in maniera ridondante. Eppure l’azienda partecipata del Comune aveva annunciato l’impiego di 15 equipaggi per un totale di 45 persone che si dovevano dividere i turni giorno e notte, servendosi di due pale della Rap e una messa a disposizione del Coime. Inclusi anche due “bodcat” e una “benna” con pala raccoglitrice.

MANCATA RACCOLTA DI RIFIUTI: LA SITUAZIONE E PERICOLI PER LA CITTADINANZA

Novecento tonnellate di rifiuti: questo è il quantitativo di spazzatura che doveva essere tolto dalle strade entro il primo luglio. Al momento però la situazione è tutt’altro che risolta. Particolari problemi vengono segnalati nelle periferie della città, dove vi sono delle vere e proprie isole d’immondizia che occupano per decine di metri l’asfalto e i marciapiedi, in alcuni casi impedendo ai residenti di poter accedere a casa propria. Come segnalato dagli abitanti di via dei Villini, in condizioni precarie già da diverso tempo. Bilancio grave anche per quanto riguarda le storiche borgate dello Zen, dello Sperone, di Bonagia e di Falsomiele.

Un problema che si unisce a quello atavico rappresentato dagli ingombranti, un vero punto irrisolto della gestione della raccolta del capoluogo siciliano. Un pericolo di natura duplice quello della mancata raccolta. Da un lato, un simile ammasso di spazzatura diventa manna dal cielo per topi ed insetti; dall’altro diventa pane morbido per gli incivili, che già in diversi casi hanno dato fuoco alle cataste di spazzatura, con contestuale immissione nell’aria di agenti tutt’altro che positivi per la salute pubblica.