VIDEO| Palermo, pontile di via Messina Marine fra abbandono e degrado
Il bene, che doveva servire da punto di riferimento per famiglie e sportivi, è stato oggetto di diversi atti vandalici. Oggi vive fra degrado ed inagibilità.
Da progetto di riqualifica del litorale di Romagnolo ad ennesima cattedrale abbandonata fra l’incuria e il degrado: è questo il destino toccato al pontile di via Messina Marine, a Palermo. Un’opera costata intorno ai tre milioni di euro e che, nelle intenzioni del progettista, doveva essere un ideale prolungamento tra via Amedeo d’Aosta e il mare. Ma il sogno si è spento su un muro di burocrazia ed inciviltà.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Docce distrutte, bagni devastati e base in legno bruciata a causa di un’incendio avvenuto un paio d’anni fa. Inoltre, a causa dell’abbandono, il luogo è diventato una sorta di discarica a cielo aperto. Ignoti infatti hanno approfittato della mancanza di controlli per gettare rifiuti di ogni tipo gettati all’interno dei locali e nella limitrofa villetta. Una situazione che ha portato prima alla chiusura del pontile, con un’apposita ordinanza dell’assessorato Territorio ed Ambiente emessa nel febbraio 2016. E poi al sequestro preventivo del bene nel 2019, come ribadito anche dal documento affisso il 20 aprile 2021 dal comando di polizia municipale di Palermo.
“PONTILE VANDALIZZATO IN MANIERA VERGOGNOSA”
“Noi il ponte lo abbiamo visto finito in tutte le sue parti, addirittura illuminato – racconta ai nostri microfoni Piero D’Amico, commerciante della zona -. Poi avviene un primo atto vandalico, a cui segue il ripristino dello stato dei luoghi e l’immissione di un servizio di vigilanza per circa tre anni. Terminato quest’ultimo, sono avvenuti nuovi attacchi. Il bene è stato vandalizzato in maniera vergognosa, si sono portati via di tutto. Porte divelte per rivendersi le cerniere, polizia che è dovuta intervenire con la gente stesa sui tetti a smontare i pannelli con il rame all’interno. Poi infine lo hanno addirittura incendiato“.
Un bene che doveva idealmente rientrare in un progetto di riqualifica del lungomare di via Messina Marine, ma che è finito per essere l’ennesima incompiuta. Mentre si discute del progetto del nuovo Waterfront, di riqualifica del fiume Oreto e dei piani che gli organi Amministrativi vorrebbero mettere in campo per ripristinare il litorale, il pontile finisce per essere un pugno in un occhio. Una distopia non solo per le famiglie e per gli sportivi, ma anche per le attività commerciali della zona.
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