“Resterai sempre nel nostro cuore”: così amici e familiari hanno deciso di ricordare la memoria di Emanuele Burgio, ragazzo palermitano freddato da tre colpi di pistola il 31 maggio. I conoscenti hanno esposto un poster con ritratto il volto del giovane davanti alla trattoria “Zia Pina”, dove il ragazzo era solito lavorare. Un luogo molto vicino alla scena del crimine dove Burgio ha perso la vita il 31 maggio, freddato da tre colpi di pistola. Durante le celebrazioni, alcuni ragazzi hanno fatto ruggire i propri motori suonando i clacson, in onore della passione per le moto del venticinquenne palermitano. Un modo per esorcizzare il dolore per la perdita di una persona ben voluta dai residenti del quartiere della Vucciria e non solo.
Sul fronte delle indagini, le forze dell’ordine hanno fermato tre soggetti. Si tratta dei fratelli Romano, Matteo di 39 anni e Domenico di 49 e il figlio di quest’ultimo Giovanni Battista 29enne. La polizia è risalita a loro analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona. A fare fuoco contro Burgio sarebbe stato Matteo Romano con il ragazzo che è morto dopo in ospedale al Policlinico. Sul movente, l’ipotesi più accreditata rimane quella dei futuli motivi, riconducibili probabilmente agli sviluppi di un sinistro stradale.