VIDEO| Canali streaming illegali, perquisizioni anche in Sicilia

Diversi gli indagati: anche a Messina, Catania e Palermo

streaming

Sono in totale 45 gli indagati nell’operazione denominata “Black Out” contro la pirateria di canali streaming illegali. La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania aveva segnalato l’esistenza di una complessa infrastruttura tecnologica operante a livello nazionale e responsabile della diffusione via Internet, attraverso numerosi siti, del segnale illegalmente captato di numerose piattaforme televisive a pagamento (Sky, DAZN, Mediaset, Netflix etc.).

Per gli indagati l’accusa è di associazione a delinquere. Perquisizioni in tutta Italia; in Sicilia a Messina scoperta un’importante “centrale” che gestiva circa l’80% del flusso illegale IPTV nel Paese. I contenuti protetti da copyright vengono acquistati lecitamente come segnale digitale dai vertici dell’organizzazione; in seguito, attraverso la predisposizione di una complessa infrastruttura tecnica e organizzativa, vengono trasformati in dati informatici e convogliati in flussi audio/video, trasmessi attraverso una fitta intelaiatura criminale.

Dalle indagini, coordinate è emerso che attraverso le chat di Telegram, in vari social network e in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili veniva pubblicizzata la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV delle più note piattaforme.

Sequestrati materiale informatico, server, dispositivi illegali utilizzati per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming; oltre a diverso denaro in contante pari a decine di migliaia di euro, ritenuto provento dell’attività illecita.

Circa 1,5 milioni di utenti (abbonamento di 10 euro mensili) usufruivano di questi canali. L’attività illecita fruttava all’organizzazione criminale 15 milioni di euro al mese, danneggiando di conseguenza le Pay tv. Le perquisizioni in Sicilia hanno riguardato oltre Messina con 5 indagati, anche Catania 6 e Palermo 1.

VIDEO: PERQUISIZIONI POLIZIA POSTALE